venerdì 30 ottobre 2020

Come il fuoco e pensando a Sgt Pepper’s

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Se fosse tanto rapido potrebbe essere chiarissimo, sin troppo. Il processo invece ha solitamente tempi diversi, i suoi. A volte rallenta, altre accelera, altre ancora sembra cristallizzarsi. Chiarisco che non ho alcun desiderio di far precipitare nulla, anzi, se fosse per me bloccherei ogni cosa e costringerei il tempo a tornare indietro. Riguardo a quale momento preciso del passato in particolare poi ho idee chiarissime: dovrebbe essere un momento diverso per ciascuno di noi, un caos indescrivibile e indecifrabile, irrazionale e dichiaratamente emotivo. Pure io faticherei non poco a districarmi nella mia realtà modificata perché contemporaneamente vedrei ora un amico che è invece cambiato con gli anni, una casa in un posto diverso da quello che è diventato, un paio di piccoli canali interrati decenni fa, persone di oggi che potendole incontrare non troverei diverse da allora, e tante altre, troppe persone che sono andate via per sempre. Tutti assieme con tutto il nostro mondo, anche in contrasto ma ugualmente presenti nello stesso spazio e nello stesso momento.

Spiegandolo vedo che assomiglia ad un sogno, mai sognato ovviamente se non in singoli spezzoni casuali. E razionalmente non sono in grado di giustificalo sino in fondo, né di chiarirlo come vorrei.

Ricordo un particolare momento di passaggio della mia vita, tanti anni fa. Avevo conosciuto molte nuove persone, veramente tante, e venivo da un periodo durante il quale ne avevo frequentate moltissime, conservando i rapporti con diverse di queste. Tra le due fasi della mia vita c’era stata una cesura netta, anche nello spazio, dolorosa. Ho fatto in modo che questi due mondi si incontrassero, mi sembrava giusto ma il risultato mi deluse. Ciò che è stato difficilmente accetta il nuovo e quello che si diventerà, preferisce tenersi ancorato alla sua visione. Non è stato un insuccesso totale ma quasi, ed i legami nuovi tra mondi separati sono stati praticamente scordati in poco tempo. Azione violenta di amicizia sperimentale, potrei definirla a posteriori, poco pratica e ancor meno utile.

Eppure io insisto col pensare che le persone che vedo ancora oggi come le ho viste ieri, un anno fa, quattro anni fa, dieci anni fa e ancora prima siano in qualche modo pronte a partecipare ad una sorta di famiglia allargata oltre il tempo, oltre la logica e oltre ogni attrito. Non mi va infatti di rinnovare alcune liti, o alcune situazioni di contrasto, quelle le voglio scordare, rimuovere del tutto. Penso alla materializzazione di un’immagine su una copertina, che sta nella mia collezione da decenni. Un po' come se dovessi rendere reale quello che vedo prendendo in mano l’LP dei Beatles Sgt Pepper’s ma decuplicando il numero delle persone presenti, e poi, dopo averle fatte posare per l’immagine, farle uscire e conversare tra loro, ed io nel gruppo, nella loro vita. Assurdità.

Dedicato a te,Viz.

                                                                          Silvano C.©   


    (La riproduzione è riservata ma non c'è nessun problema se si cita la fonte, grazie)

 

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