sabato 24 ottobre 2020

la festa dei morti

Informativa sulla privacy

Non tutto ciò che sembra male alla lunga si rivela cattivo, e non tutto ciò che all’inizio attrae come bello e buono mantiene le promesse. Io ad esempio ho sempre la faccia nera, sono scostante e non di rado rispondo male, eppure sono un buon diavolo, senza gloria e senza infamia. Mi si può giudicare mediocremente passabile. Ovviamente è il mio alter ego che parla, non io, e quello, quando inizia, poi procede a ruota libera, col solo freno della sua fantasia più o meno limitata.

La cosa brutta del presente è che quando si mostra aggressivo, pieno di incognite e di pericoli, non permette mai di capire quando passerà la palla ad un futuro migliore, che ovviamente prima o poi deve arrivare. È un problema. Nell’attesa si è autorizzati a pensare al peggio. Il peggio è in effetti possibile non sapendo sin dove la sorte può spingersi al fondo prima di risalire. Dopo la notte arriva l’alba. Dopo la guerra arriva la pace. Dopo un funerale si cerca di vivere di più, in certi casi si festeggia quasi, ricordando chi è partito. E sono giorni  particolari per i morti quelli che si avvicinano. Alcuni di loro fanno festa.

Alcuni, lo so per certo, stanno a guardare i lavori rimandati da mesi che puntualmente arrivano, come le pulizie pasquali. E vedono che i vivi si muovono più del solito dove loro sono abituati a maggior silenzio e calma. Vedono gli ipocriti che si fanno vivi solo una volta l’anno, quelli che portano fiori e lumini, quelli che si mettono in gruppo a parlare, quelli che vanno in giro a curiosare e chi, magari, viene anche per portare un po' di cibo ai gatti che fanno compagnia quando i cancelli si chiudono. In fondo ai morti la loro festa piace, è un diversivo, e anche loro sanno di essere precari dove stanno, e salutano chi viene portato via. Io non so cosa farò né cosa penserò da morto. Se farò o penserò qualcosa. Non scommetto perché non mi piace perdere. Tu potresti aiutarmi un po' in questo, darmi qualche idea. Mi rendo conto di chiedere troppo, chiedo scusa, e mi auguro che questi giorni siano migliori per te, che tu ti distragga guardandoti attorno, osservandoci. Sono cambiate talmente tante cose in questi anni che se ci penso provo rabbia, e sono felice solo per quelle brutte che tu non hai vissuto direttamente, e in qualche modo hai scampato. Non so cosa significhi tutto questo, forse tu sì. Ciao, Viz.

                                                                          Silvano C.©   


    (La riproduzione è riservata ma non c'è nessun problema se si cita la fonte, grazie)

Nessun commento:

Posta un commento

I commenti offensivi o spam saranno cancellati. Grazie della comprensione.

Post più popolari di sempre

Post più popolari nell'ultimo anno

Post più popolari nell'ultimo mese

Post più popolari nell'ultima settimana