dopo il muro

 Perché sono qui e perché non sono lì?

                                                               Damiel (Il cielo sopra Berlino)

Il muro era quello tra Berlino est e Berlino ovest caduto ormai nel secolo scorso, oltre trent’anni fa. Qualcuno è nato dopo e forse neppure si rende conto di cosa ha significato quella barriera che rimase per circa ventotto anni, oppure considera quel momento della nostra vita recente un episodio da leggere solo sui libri di storia. Lo stesso accade con la Shoah in modo ben più grave, concentrata in circa cinque anni sino al 1945. I suoi testimoni ormai sono sempre meno e il ricordo tende a perdere forza, ad essere negato.

Io vorrei tornare a Berlino, dove non fui presente nel momento della caduta del muro ma che vidi pochi anni dopo, con interi quartieri trasformati in cantieri, con i resti del muro ormai quasi introvabili e con le architetture ancora segnate dalle due diverse amministrazioni politiche. Sembrava ancora di attraversare un confine invisibile, non chiaramente segnato ma netto nelle differenze tra est ed ovest. Andammo a Berlino per caso perché prima pensavamo di visitare Praga, e ci arrivammo sognando di trovare il Cielo sopra Berlino descritto da Wenders alcuni anni prima.

Io vorrei restare qui ma andare anche lì. Impossibile. Devo scegliere per darmi pace, e pace non la potrò mai avere dovendo combattere contro il tempo che avanza e non mi permette alcune cose semplici con la fantasia ma irrealizzabili nei fatti.

Di conseguenza mi rifugio dentro una stanza, ti faccio entrare, e da quel momento inizio ad andare dove i piedi non mi sanno portare ma la mente ci riesce benissimo, vero Viz?

                                                                          Silvano C.©   

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