martedì 20 ottobre 2020

imitazione

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Da mesi imito la vita che conducevo prima, e non è che fosse chissà quale vita.

A volte ho l’impressione che quasi tutti i mesi di quest’anno siano trascorsi in sottrazione, eliminando uno dopo l’altro molto di ciò che prima potevo fare mentre oggi sia le regole sia la prudenza mi portano ad evitare.

Probabilmente io sbaglio, o esagero, eppure sottraggo. Mi sento più tranquillo, ed anche più solo. Ripeto a volte al telefono identici discorsi, che vengono a noia, quindi le telefonate vengono rarefatte.

È una semplice impressione, un modo personale e non oggettivo di vedere la realtà, è ovvio, perché prima di tutto non posso lamentarmi più di altri.

La soluzione potrebbe essere un’altra probabilmente, ma non mi è chiaro quale. Sicuramente anche prima ogni cosa non andava come avrei voluto, e tu mi manchi ormai da troppo per poter dire che un anno fa era meglio. Ieri pensavo alle nebbie, ed oggi invece vedo l’inverno che si avvicina, ma un inverno nel quale molte luci saranno spente. Da poco si è deciso di spegnere i mercatini di Natale, non sarà possibile organizzarli come si è fatto sino ad un anno fa. Quelli che vedemmo per ultimi, assieme, iniziano a perdersi nel tempo e in pochi li ricordano in modo preciso, o li confondono con quelli dell’anno prima o dell’anno dopo. Mi spiace per tutto questo che coinvolge tante persone. E penso anche a chi ha difficoltà più grandi delle mie. Solo che io non posso che continuare a pensarti, a fingere che domattina andremo assieme da qualche parte. Ciao, Viz.

                                                                          Silvano C.©   


    (La riproduzione è riservata ma non c'è nessun problema se si cita la fonte, grazie)

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