domenica 4 ottobre 2020

Gnocco fritto e tigelle a Santa Croce

Unire il profano al sacro è un esercizio a volte abusato. Adesso però l’accostamento mi piace e lo ritengo perfetto, perché se il Lambrusco è quello che si produce a Santa Croce e se le tigelle col gnocco fritto sono quelle che si possono gustare, ottime, a Santa Croce, tutto viene giustificato.

Inoltre quando sull’etichetta della bottiglia si vede il castello dei Pio non si può che accettare la cosa, e brindare sorridendo.

Perché Santa Croce? Semplice, Viz, se ritorni all’ottobre di quattro anni fa, più o meno in questi giorni. Un momento tragico, atteso, aspettando altri eventi che non posso in alcun modo rimuovere. Ma ora vorrei solo mangiare un po' di gnocco fritto con salumi e bere un bicchiere di Salamino di Santa Croce. Più di un bicchiere forse non è il caso, per tanti motivi, ma uno non può mancare.

Per chi non sa o non conosce il vino e le tigelle non posso che dispiacermi. Ma esiste sempre un cammino di redenzione che non prevede come meta la bellissima Santiago ma la nostra più vicina e per me speciale terra modenese. Appena in zona basta chiedere e si avranno tutte le indicazioni necessarie. E poi la rete offre molte risposte per i curiosi, perché la vita è una, una sola, sino alla prossima. E nella prossima non so se ci sarà ancora il Lambrusco.

Ciao, Viz. Tu lo sai, ma come al solito non me lo dici…e in fondo io la risposta già la conosco.

                                                                               Silvano C.©  
        (La riproduzione è riservata ma non c'è nessun problema se si cita la fonte, grazie)

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