La mia Novellara

È più corretto dire la nostra, perché rende giustizia a come io ne seppi il nome. Poi, una sola volta, mi ci recai in visita. Quando iniziai a sentire di Novellara conobbi direttamente o indirettamente molti piccoli centri del modenese e del reggiano. Un elenco incompleto e casuale? Fossoli, Rovereto sulla Secchia, Correggio, Santa Croce, Rio Saliceto, Novi di Modena, Rolo e Reggiolo, Moglia, Concordia sulla Secchia, Villa Motta, Cavezzo, Camposanto, Sorbara…

La tua famiglia viveva a Carpi, tutto era legato a quel luogo micidiale in estate, col clima più continentale rispetto a quello ferrarese perché, seppur di poco, è più lontana dal mare. E popolato di zanzare.

A Novellara era nato Augusto Daolio, che conoscevo poco, esattamente come conoscevo ancora poco Francesco Guccini. La lacuna me la colmasti tu, e riuscimmo a vedere in concerto sia i Nomadi con Augusto sia Guccini, in diverse occasioni, in giro per l’Emilia e per il Trentino. Pure io colmai tue lacune, è ovvio, e vedemmo di tutto e di più. Erano gli anni giusti. 

Un giorno, mentre rimanevi a casa con i tuoi, io mi spinsi sino a Novellara. Non arrivai in centro, solo al cimitero. Volevo vedere la tomba di Augusto, e rimasi stregato da quel santuario laico. La mia Novellara è questa, non la cronaca, è il ricordo di un tempo assieme. E a volte il destino ritorna sui suoi passi e mi fa ritrovare, tra i libri che comprammo, Le tue parole al vento, scritto dalla compagna Rosanna Fantuzzi con Marco Bezzi. Un piccolo ricordo lo ha scritto anche il carpigiano Ruggero Po, nel quale racconta di viaggi dall’Emilia a Koper (Capodistria) su una Mini Minor, passando per Carpi. Troppi agganci alle nostre esperienze, e mi sono tuffato in un mare che conosco.

                                 Vado bene per i fatti miei? (cit)

Ciao, Viz.

                                                                          Silvano C.©  

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