Informativa sulla privacy
Sottotraccia e
mai esposto, vestito in modo da diventare anonimo, invisibile tra gli altri e dimenticato
poco dopo averlo incontrato. A volte si presenta direttamente in alcuni uffici
col nome avuto alla nascita e si comporta come qualunque normale utente alle prese
con una pratica da portare avanti e, come capita spesso, si trova a dover
affrontare persone che lo aiutano ed altre che semplicemente applicano le
regole burocratiche studiate per innervosire senza produrre vantaggi per
nessuno, neppure per l’amministrazione.
Il suo ritratto pubblico
è questo, in una parola “insignificante”, ma è solo una maschera. La sua vita parallela
è iniziata diversi anni prima, con una fantomatica, improbabile ma sempre
possibile vincita alla lotteria nazionale. Apprendendo la notizia lui rimase freddo e
calcolatore, calmissimo, finalmente la sua occasione era arrivata e non andava
sprecata. La sua prima mossa fu spedire una lettera e la seconda quella di
contattare solo al telefono ed in maniera non rintracciabile un avvocato di una
provincia lontana. Ottenuti i primi suggerimenti per conservare il suo anonimato
e mossi i passi giusti per ritirare la vincita iniziò a sentirsi meglio ma non
soddisfatto. Aveva solo utilizzato una tra le tante cabine pubbliche che si
trovavano facilmente ovunque e aveva spedito una lettera con qualche banconota,
quello non era stato difficile. Più complesso si rivelò il seguito, cioè
trovare un secondo legale con esperienze bancarie e con pratica di investimenti
del quale fidarsi, e lui non si fidava di nessuno. Dopo aver incassato tutta la
somma su una banca straniera come gli era stato suggerito la suddivise in varie
parti e la spostò ancora, cancellando e chiudendo quel primo conto. Fu quello
il periodo nel quale di notte non riuscì quasi a dormire e gli divenne molto faticoso
continuare con il suo lavoro precario senza suscitare troppe domande o
curiosità per le numerose assenze. Per fortuna, quando non si presentava in
servizio con una banale scusa, chi lo sostituiva non ci rimetteva nulla, anzi, guadagnava
al suo posto, e a molti la cosa faceva pure comodo. Tuttavia quella era una
strada rischiosa e da percorrere con prudenza altrimenti avrebbe potuto farsi domandare
come poteva sopravvivere senza guadagnare il minimo necessario a permettersi un
livello di vita dignitoso.
Ecco, un
ipotetico racconto potrebbe iniziare in questo modo ed il titolo sarebbe: L’insignificante signor Vincenzo
in arte Chamel. La sintesi-morale di tutta la storia? Non
possiamo escludere a priori in alcun modo che chi ci capita di incontrare
casualmente non possa in realtà essere diverso da quello che vediamo, da come si mostra o vuole mostrarsi. Non dico che potrebbe essere Spiderman, ma
semplicemente un proprietario terriero ed immobiliare che si muove su una
scassata Apecar vestito quasi da pezzente. Incontrandolo e avendo la sventura
di un piccolo striscio tra la tua dignitosa auto di medio-bassa cilindrata e il
suo triciclo a motore, piccolo incidente del quale lui è chiaramente l’unico responsabile,
potrebbe capitarti di impietosirti e di lasciar perdere, pensando che lui,
poveretto, sta peggio di te, che pur sei precario, in affitto e senza conto in
banca. Potrebbe capitarti di farti influenzare dalla
prima impressione e poi dalla pigrizia di non cambiare il pre-giudizio che
diventa così errore di valutazione. Potrebbe anche succedere di sottovalutare
come insignificante qualcuno che, se volesse, potrebbe migliorare la tua vita. Come
ovviamente è possibile che chi si presenta come uno stronzo, nella vita sia effettivamente
uno stronzo.
Dedicato a te,Viz. Credo che ti faccia sorridere ricordare
quell’episodio. Io un po' ci penso ancora…
Silvano C.©
(La riproduzione è riservata ma non c'è nessun
problema se si cita la fonte, grazie)
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