mercoledì 28 ottobre 2020

Una possibile vita precedente

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La difficoltà di trovare il suo posto, un suo posto accogliente e su misura, ma soprattutto la persona centrale in grado di farlo sentire a casa la sentì a lungo. Dopo tanti anni è difficile dire, osservando con distacco i fatti di allora, se furono esattamente quelli che lui aveva atteso. È impossibile addirittura immaginare cosa sarebbe successo inserendo alcuni se nella sequenza temporale. Esattamente come succede quando si parla di grande storia e si pretende di dire cosa sarebbe successo se…

Per essere ancora più chiaro reputo disonesto arrivare a certe asserzioni quando si tocca la vita di chi non c’è più. Cerco di spiegarmi. Se dico che se quel generale vincendo una particolare battaglia avrebbe mutato il destino per sempre di un certo popolo compio un esercizio teorico ma tutto sommato lecito, possibilista in senso dialettico. Quando invece pretendo di dire cosa avrebbe fatto chi è mancato prematuramente se fosse rimasto in vita ancora a lungo, o addirittura mi dichiaro suo erede ed unico interprete autentico di quanto avrebbe fatto o detto sono scorretto, se non in malafede. Posso quindi dire senza sbagliarmi molto che Leonard Cohen è stato un mostro sacro sino agli ultimi anni, e sostenere la sua grandezza di artista e di interprete. Azzarderei molto su John Lennon invece; cosa avrebbe fatto se avesse vissuto altri quarant’anni? Sarebbe ancora più grave se pretendessi di spiegare quello che Berlinguer avrebbe detto o fatto se non fosse morto a soli 62 anni o, peggio, mi dichiarassi suo unico erede. Sarei, oltre che disonesto, del tutto fuori di testa. E qualcuno lo sta facendo, da tempo. Ma chiudo la finestra e torno al soggetto della mia brevissima storia.

Lui sentì a lungo la necessità di un suo posto nella vita, costantemente insoddisfatto di ogni opportunità o di ogni piccolo passo avanti. Si sentì attratto da visioni contrastanti tra loro, cercò un punto relativamente fermo dal quale poi ripartire da posizioni meno soggette al mutamento del vento o succubi di semplici opinioni di chi, a torto o a ragione, reputava degne di ascolto. Quando il mutamento arrivò, grazie ovviamente ad un incontro, la sua vita divenne diversa, ed il suo posto gli risultò definito e soddisfacente. La perfezione non esiste, ma fu per lui una buona approssimazione. Improvvisamente ebbe un flash, si rivide in una casa tra tante persone, ognuna intenta a seguire la propria vita, non la sua. Tutti formalmente cordiali ma nessuno veramente interessato alla sua persona. E lui ricambiava cordialmente, con evidente distacco e dimostrando di non volere altro, da nessuno di loro. Cercare una propria via nel posto sbagliato e trovarla lì è impossibile, ma è pur sempre una scuola di vita, un’esperienza quasi inevitabile. Quel breve momento di immersione in una sua non vissuta ma verosimile vita precedente gli rese evidente quanto aveva avuto. Non sempre se ne era reso conto, in particolare in momenti difficili o addirittura di forte insoddisfazione personale, quindi fu costretto a toccare con mano la realtà di quanto avvenuto confrontandolo con quanto avrebbe potuto non avvenire. Il resto della storia che lo riguarda il destino non lo ha ancora comunicato, quindi la storia brevissima si chiude qui.

Dedicato a Viz.

                                                                          Silvano C.©   


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