Quanti bicchieri di plastica si gettano ogni giorno, dopo
averli usati, mentre basterebbe lavarli, forarli sul fondo, unirli a coppie con
una funicella e risparmiare sulle spese telefoniche, costruendosi il proprio telefonino.
Ma iniziamo dall’inizio, come conviene. Il primo a farmi
provare questa esperienza è stato il mio indimenticabile maestro elementare,
Adriano Franceschini, quando ancora la plastica non si usava, ma i barattoli
sì. Io la ripropongo con i bicchieri di plastica, molto meno pericolosi da
forare.
Occorrente:
·
Un paio di bicchieri di plastica
·
Un pezzetto di filo resistente e non elastico (un filo di
lana non va bene…)
Prima di tutto fai un piccolo foro con attenzione nel fondo
dei due bicchieri (non prima di aver bevuto, se hai sete, per evitare di fare
la fine di Anselmo), poi fai passare il filo in ogni foro e fai un paio di nodi
alle due estremità del filo in modo che non possa più sfilarsi e che quindi si
possa tendere senza che si stacchi dai due bicchieri. Il suono è una vibrazione
che si trasmette nell’aria, nell’acqua, nei metalli, ma non nel vuoto. E negli
oggetti solidi si trasmette più velocemente che non nell’aria. Quindi se tu ed
un’altra persona vi ponete esattamente come la distinta coppia ottocentesca
disegnata sopra uno potrà parlare e l’altro ascoltare, o viceversa (a condizione, ovviamente,
che il filo sia ben teso). È un’esperienza semplicissima e divertente, che con i
bambini riesce sempre.
In questo momento poi mi riempie di nostalgia perché ha
richiamato alla mia memoria quello “scherzo poetico” di Giovanni Visconti
Venosta dal titolo:
“Il prode Anselmo. La partenza del Crociato per la Palestina”, che, guarda caso, è stato sempre il maestro Franceschini a farmi conoscere.
“Il prode Anselmo. La partenza del Crociato per la Palestina”, che, guarda caso, è stato sempre il maestro Franceschini a farmi conoscere.
“Passa
un giorno, passa l’altro
Mai non torna il nostro Anselmo,
Perché egli era molto scaltro
Andò in guerra e mise l’elmo...”
Mai non torna il nostro Anselmo,
Perché egli era molto scaltro
Andò in guerra e mise l’elmo...”
Silvano C.©
( La riproduzione è riservata. Ma non c'è nessun problema se si cita la fonte. Grazie)
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