Quanti bicchieri di plastica si gettano ogni giorno, dopo
averli usati, mentre basterebbe lavarli, forarli sul fondo, unirli a coppie con
una funicella e risparmiare sulle spese telefoniche, costruendosi il proprio telefonino.
Ma iniziamo dall’inizio, come conviene. Il primo a farmi
provare questa esperienza è stato il mio indimenticabile maestro elementare,
Adriano Franceschini, quando ancora la plastica non si usava, ma i barattoli
sì. Io la ripropongo con i bicchieri di plastica, molto meno pericolosi da
forare.
Occorrente:
·
Un paio di bicchieri di plastica
·
Un pezzetto di filo resistente e non elastico (un filo di
lana non va bene…)
In questo momento poi mi riempie di nostalgia perché ha
richiamato alla mia memoria quello “scherzo poetico” di Giovanni Visconti
Venosta dal titolo: “Il prode Anselmo. La partenza del Crociato per la Palestina”, che, guarda caso, è stato sempre il maestro Franceschini a farmi conoscere.
“Passa
un giorno, passa l’altro
Mai non torna il nostro Anselmo,
Perché egli era molto scaltro
Andò in guerra e mise l’elmo...”
Mai non torna il nostro Anselmo,
Perché egli era molto scaltro
Andò in guerra e mise l’elmo...”
Silvano C.©
( La riproduzione è riservata. Ma non c'è nessun problema se si cita la fonte. Grazie)
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