In giro non c’è poca gente e le chiusure sono le solite, forse meno degli anni scorsi. Le vie del centro sono strette quindi è facile stare nel lato in ombra, il più fresco. Sembra sia prevista pioggia nel primo pomeriggio, ma nulla di eccezionale. Se tu fossi venuta in giro con me avresti visto un uomo scivolato su una scala con un bambino e che è riuscito a non farlo cadere e a passarlo alla compagna prima di accasciarsi dolorante sui gradini, con la caviglia ingrossata, probabilmente fratturata. Gli ho comprato una bottiglietta di tè freddo, per appoggiarlo alla caviglia, poi ho chiamato i responsabili che a loro volta hanno chiamato l’ambulanza. In Trentino non si cade solo sui sentieri alpini, ma anche in città, anche in casa propria. Mi spiace per il brutto Ferragosto di quella famiglia, ma non credo sarà nulla di irreparabile. Tornando verso casa ho incontrato una coppia su una grossa moto, bella, cromata, col serbatoio rosso. Non erano molto più giovani di me, credo, lui mi ha detto la cilindrata del motore, una vera bestia da 1300 centimetri cubici che io non saprei in alcun modo controllare. Stavano con un gruppo di altri motociclisti. Ho augurato loro buona giornata e li ho invitati a fare attenzione, le strade sono molto trafficate in questi giorni e la prudenza non è mai troppa. Io sono uscito, ma tu, se non fossi partita anzitempo troppi anni fa, probabilmente non saresti uscita e saresti rimasta in casa. Solo gli stupidi come me escono in città in giorni come questo, sarebbe meglio una passeggiata in spiaggia o un tuffo in acqua, ma non tutto si può avere, o non per sempre. Ciao, Viz.
Silvano C.©
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