Non da oggi ma è da quando esiste la ragnatela e questa si è
diffusa tra noi che alcuni hanno pensato di sfruttare
l’anonimato e talvolta neppure quello, ma mettendoci direttamente nome e
faccia, per fare on line quello che off line a nessuno o a molti meno verrebbe
in mente, e cioè commettere reati pensando che se dico una cosa su un sito o su
un blog, in un social o in un forum posso scrivere e fare qualsiasi cosa.
La realtà dovrebbe far capire invece che non è
così. Ogni frase scritta ha un suo peso. Sia la si trovi su un muro,
su un libro, su un giornale, pronunciata in televisione o in qualsiasi luogo
pubblico.
Alcuni ragazzini si sono suicidati a causa del
cyberbullismo, altri, con nomi di fantasia, scrivono a favore della pedofilia, o contro le forze dell’ordine con argomenti osceni. Si tratta di vera è propria
istigazione a delinquere, di apologia di reato, di invito alla violenza contro
donne o gay, contro extracomunitari o persone pubbliche sgradite per qualche
motivo. A volte il motivo è talmente futile, come nel caso del tifo sportivo
oltre ogni buon senso, da sfociare direttamente nel caso patologico dovuto a
scarse capacità intellettive.
La rabbia prima repressa e poi esplosa è sempre
esistita, ha sempre trovato sfoghi, meglio verbali che fisici, meglio virtuali
che reali, ed è giusto proteggere il diritto di critica, contro chiunque, nessuno escluso,
ma esiste un limite invalicabile, che in questi giorni di piogge ed allagamenti,
esondazioni e danni è stato superato, come ognuno può vedere.
Se la bestia che si nasconde in ciascuno di noi, e
che molti sanno quasi sempre contenere, esce libera allo scoperto, occorre
rimetterla in gabbia, in particolare se è pericolosa.
Rivolgo un invito alla Polizia Postale perché cominci al più presto ad
incriminare qualcuno risalendo all’indirizzo IP per qualche frase inserita in rete
e nella quale sia scritto qualcosa di veramente grave ed inaccettabile, magari
non contro una singola persona famosa, ma contro un'intera categoria, o contro un minore.
Non è l’anonimato che metto in discussione o il diritto alla riservatezza o la libertà di espressione, non ci penso neppure. È giusto che un avversario politico mi critichi, ma non che diffonda su di me offese o che mi buchi la gomma dell’auto di notte. Questi sono i comportamenti inaccettabili che inquinano un mezzo di democrazia diretta forse discutibile ma assolutamente innovativo e ricco di possibili sviluppi per il bene comune.
Non è l’anonimato che metto in discussione o il diritto alla riservatezza o la libertà di espressione, non ci penso neppure. È giusto che un avversario politico mi critichi, ma non che diffonda su di me offese o che mi buchi la gomma dell’auto di notte. Questi sono i comportamenti inaccettabili che inquinano un mezzo di democrazia diretta forse discutibile ma assolutamente innovativo e ricco di possibili sviluppi per il bene comune.
Bisogna incriminare l’anonimo “Leoncino Blu” se scrive che “tutti i preti sono da bruciare dentro le loro fogne” non per vilipendio alla religione ma come istigazione all'omicidio. E' un insulto alla dignità umana. Sanzionare qualcuno di questi immaturi repressi che soffiano sull’odio, anche con
semplici multe, sarebbe un segnale che gli altri potrebbero iniziare ad intendere.
Lascio a chi è più preparato di me l'argomento che anche certi politici usano questi
mezzi. Dal mio punto di vista, se non si può educare iniziando dall’alto, occorre cominciare dal basso.
La scuola, penso, da sempre si dedica ai giovani.
fonte dell'immagine usata: http://www.romacapitalenews.com/tag/scritte/
Silvano C.©( La riproduzione è riservata. Ma non c'è nessun problema se si cita la fonte. Grazie)
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