Nota di agenzia, su informazioni
di fonte riservata.
Ore 03.00 del 1 aprile 2014, scatta l’invasione
della Svizzera Italiana e di alcuni cantoni limitrofi, denominata in codice: “Operazione
Guglielmo Tell”, da parte delle truppe motorizzate corazzate e delle divisioni
di fanteria dislocate nelle province italiane di Vercelli, Verbano, Varese,
Como, Sondrio e Bolzano.
Partecipano all’operazione anche forze aviotrasportate di stanza in Veneto e concentrate da alcuni giorni negli aeroporti di Villafranca, Ghedi ed Istrana.
Partecipano all’operazione anche forze aviotrasportate di stanza in Veneto e concentrate da alcuni giorni negli aeroporti di Villafranca, Ghedi ed Istrana.
Tutte i reparti attraversano il confine senza
sparare un solo colpo, diretti ad obiettivi circoscritti e precisi. Ogni gruppo
operativo, formato da circa 200 uomini, molti dei quali veterani con esperienze
in missioni all’estero, ha una meta precisa, solitamente un istituto bancario o
un bunker che protegge riserve auree.
Alle ore 08.00 l’operazione può dirsi conclusa con successo e gli obiettivi previsti - il recupero di ingenti capitali esportati illecitamente nel corso degli anni e la raccolta di dati bancari relativi a tali attività - raggiunti oltre ogni più rosea previsione. Le nostre truppe alle ore 12.00, come il Capo di Stato Maggiore aveva preventivato, rientrano senza incontrare resistenze significative all’interno dei nostri confini e le frontiere con la Confederazione Elvetica vengono chiuse e sorvegliate da reparti speciali dei Carabinieri e dell’Esercito.
Alle ore 08.00 l’operazione può dirsi conclusa con successo e gli obiettivi previsti - il recupero di ingenti capitali esportati illecitamente nel corso degli anni e la raccolta di dati bancari relativi a tali attività - raggiunti oltre ogni più rosea previsione. Le nostre truppe alle ore 12.00, come il Capo di Stato Maggiore aveva preventivato, rientrano senza incontrare resistenze significative all’interno dei nostri confini e le frontiere con la Confederazione Elvetica vengono chiuse e sorvegliate da reparti speciali dei Carabinieri e dell’Esercito.
Con soddisfazione, alle ore 14.00 del primo aprile
2014, il portavoce delle Forze Armate Italiane può riferire che l'azione non ha comportato alcuna perdita di vite umane né da parte italiana né da parte svizzera.
In alcuni scontri localizzati e circoscritti viene registrato ufficialmente un totale di 56 feriti, nessuno dei quali versa in condizioni critiche.
In alcuni scontri localizzati e circoscritti viene registrato ufficialmente un totale di 56 feriti, nessuno dei quali versa in condizioni critiche.
Fine della nota di agenzia.
Silvano C.©( La riproduzione è riservata. Ma non c'è nessun problema se si cita la fonte. Grazie)
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