giovedì 6 febbraio 2014

Certezze


Tanti anni fa, in un paese non tanto lontano, viveva un giovane inesperto della vita ma molto intenzionato, in quel momento, a superare gli anni perduti in inutili sogni privi di scopi ed a far della propria ingenuità un sacco da gettare simbolicamente in un fiume e da questo farla portare al mare, dove ogni cosa umana prima o poi finisce, a chiudere un ciclo, perché dal mare tutti veniamo.
Aperti finalmente gli occhi davanti alle prime vere responsabilità, consapevole che ormai la colpa di un suo insuccesso non sarebbe più stato possibile farla ricadere sui padri, nell’età nella quale o “sei sveglio o non sarai sveglio mai”, iniziò finalmente ad accettare umilmente la sua condizione per trasformarla in una forza inarrestabile. La capacità di cominciare a chiedere per avere il cibo adatto a saziare la sua atavica fame gli diede nuove prospettive. 



Invece di ignorare quello che il suo corpo e la sua testa chiedevano iniziò ad ascoltarle, e raggiunse una sua personale ed illusoria convinzione, del resto sostenuta da certi importanti successi raggiunti col nuovo stile di vita adottato. Alcuni di quelli che allora lo conoscevano e lo frequentavano iniziarono a chiamarlo scherzosamente, e non senza un certo affetto, “Certezze”.

Certezze rifiutava il concetto di amicizia, la riteneva una debolezza, un’ipocrisia, un sentimento legato ad interessi coincidenti momentanei, ma in realtà non la rifiutava, se ne alimentava. Confondeva amicizia ed amore, senza sapere che sono la stessa cosa con abiti diversi, e scriveva frasi che pensava profonde su muri appannati dall’umidità, consapevole che sarebbero state cancellate in pochi minuti. 

Mai, tuttavia, pensò che le sue cosiddette "certezze" potessero intimidire qualcuno, al massimo spingere ad aprirsi, piuttosto ad abbassare la guardia. Le vedeva insomma come messaggi in bottiglia, o come ami lanciati per pigliare i pesci che lui voleva. Mica tutti i pesci abboccavano, ovviamente, ma qualcuno si, e per un pescatore questo bastava, non chiedeva altro.

(PS - Ringrazio Ligabue e Lorenzo il Magnifico per i versi che ho loro rubato)
                                                                     
                                                                                              Silvano C.©


( La riproduzione è riservata. Ma non c'è nessun problema se si cita la fonte.  Grazie)

2 commenti:

  1. Essere sul chi va là è vivere. Farsi cullare nella certezza è morire.
    Oscar Wilde
    Anche Certezze è sicuramente sempre pieno di dubbi.
    Bello.

    RispondiElimina

I commenti offensivi o spam saranno cancellati. Grazie della comprensione.

Post più popolari di sempre

Post più popolari nell'ultimo anno

Post più popolari nell'ultimo mese

Post più popolari nell'ultima settimana