Tanti anni fa, in un paese non tanto lontano, viveva un
giovane inesperto della vita ma molto intenzionato, in quel momento, a superare
gli anni perduti in inutili sogni privi di scopi ed a far della propria
ingenuità un sacco da gettare simbolicamente in un fiume e da questo farla
portare al mare, dove ogni cosa umana prima o poi finisce, a chiudere un ciclo,
perché dal mare tutti veniamo.
Aperti finalmente gli occhi davanti alle prime vere responsabilità,
consapevole che ormai la colpa di un suo insuccesso non sarebbe più
stato possibile farla ricadere sui padri, nell’età nella quale o “sei sveglio o non sarai sveglio mai”, iniziò finalmente ad accettare umilmente la sua
condizione per trasformarla in una forza inarrestabile. La capacità di cominciare
a chiedere per avere il cibo adatto a saziare la sua atavica fame gli diede
nuove prospettive.
…
…
Invece di ignorare quello che il suo corpo e la
sua testa chiedevano iniziò ad ascoltarle, e raggiunse una sua personale ed
illusoria convinzione, del resto sostenuta da certi importanti successi raggiunti col
nuovo stile di vita adottato. Alcuni di quelli che allora lo
conoscevano e lo frequentavano iniziarono a chiamarlo scherzosamente, e non senza un
certo affetto, “Certezze”.
Certezze rifiutava il concetto
di amicizia, la riteneva una debolezza, un’ipocrisia, un sentimento legato ad
interessi coincidenti momentanei, ma in realtà non la rifiutava, se ne
alimentava. Confondeva amicizia ed amore, senza sapere che sono la stessa cosa
con abiti diversi, e scriveva frasi che pensava profonde su muri appannati
dall’umidità, consapevole che sarebbero state cancellate in pochi minuti.
Mai, tuttavia, pensò che le sue cosiddette
"certezze" potessero intimidire qualcuno, al massimo spingere ad aprirsi,
piuttosto ad abbassare la guardia. Le vedeva insomma come messaggi in
bottiglia, o come ami lanciati per pigliare i pesci che lui voleva. Mica tutti
i pesci abboccavano, ovviamente, ma qualcuno si, e per un pescatore questo
bastava, non chiedeva altro.
(PS - Ringrazio Ligabue e Lorenzo il Magnifico per i versi che ho loro rubato)
Silvano C.©
( La riproduzione è riservata. Ma non c'è nessun problema se si cita la fonte. Grazie)
Essere sul chi va là è vivere. Farsi cullare nella certezza è morire.
RispondiEliminaOscar Wilde
Anche Certezze è sicuramente sempre pieno di dubbi.
Bello.
sei intuitiv*, anonim*, e grazie ...:-)
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