giovedì 10 luglio 2025

doni

Non credere sia quello che credi, quasi mai lo è. E anche se non sbagli troppo stai sicuro che vedrai qualche maschera, scambierai ombre per alberi, una frase non la capirai se non dopo aver vissuto, prima no. Solo l’irruenza inconsapevole dell’esordiente fa immaginare la sicurezza che, anno dopo anno, verrà perduta. Ne ho visto troppi così, pure io lo sono stato. Mi deridevano e pensavo di reagire nel modo giusto, avevo certezze irrevocabili e non trattabili che sono sparite nella nebbia che, solitamente, scende in certe giornate. A volte, durante alcune nevicate, ho avvertito il silenzio che dicono ovattato, forse perché i fiocchi ricordano l’ovatta che dovrebbe assorbire i rumori. Sia come sia le cose mutano. Ho indossato io stesso maschere che pensavo fossero quelle giuste per il momento e per il ruolo. Sono stato quello che dicevano di me. E intanto mentivo, raccontavo illusioni e non realtà. Ma ci credevo. Qualcuno ha iniziato a vedermi diverso, a leggermi come non mi piaceva. Mi ha fatto male, forse mi è servito ma intanto mi sono allontanato. Alcuni li ho perduti così. È inutile tentare di ritrovarli, non sono più quello che erano, e neppure io lo sono più. Una volta mi feci una maschera di cera, una cosa un po' macabra. Era il periodo nel quale, con la cera ammorbidita e colorata, costruivo candele e piccoli oggetti. Era la zia di mio padre che mi procurava grandi quantità di cera, che raccoglieva dove sapevo. Quella maschera e tutti quegli oggetti e le piccole candele li ho perduti da tanti anni. Ma la maschera virtuale non l’ho mai perduta, ha col tempo assunto forme diverse, alcune di queste ancora esistono, resistono. Tutto questo si potrebbe definire un dono, complesso e in parte falso, menzoniero. Di tanto in tanto qualcuno mi smaschera, io lascio passare il tempo e tento di far finta di nulla, pur accusando il colpo. Forse il mio solo vero dono è l’abilità artigianale che, in certe occasioni, ho saputo usare. Gli altri doni, quelli più importanti, li ho ricevuti da chi mi ha amato, perdonato, accettato e sopportato, e anche cercato. A tutti devo gratitudine, quella sì. Ciao, Viz.

                                                                                                       Silvano C.©

                           (La riproduzione è riservata ma non c'è nessun problema se si cita la fonte, grazie)

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