venerdì 21 luglio 2023

L’albero millenario

L’amore impossibile tra l’Angelo e l’Uomo come posso spiegartelo? Non avendone esperienza debbo tacere o limitarmi a fare supposizioni. E quelle mi limito a fare, ad immaginare, a far collegamenti con la vita di esseri dei quali ho esperienza. Inoltre so poco, quasi nulla dell’amore, anche se credo che la mia vita ne sia stata sconvolta, indirizzata, piegata e motivata, spiegata e giustificata. Non so definire l’amore ma ne ho visto i tremendi e sublimi effetti. La mia ipotesi tutta da dimostrare è che solo tra pari possa esservi amore condiviso in modo equo. Amare ed essere amati in uguale misura come potrebbe essere altrimenti? So che si può amare e non essere ricambiati, che si può smettere di amare, che l’amore muta col tempo, che si raffina o si guasta, che rimane a testimonianza, che completa e, dopo, nulla sarà più come prima. Di come possa l’immortale amare il mortale non ne ho la più pallida idea, e neppure del suo inverso. Io credo di poter amare un uomo o una donna, un essere umano insomma, perché ne condivido il tipo di vita, la durata della vita stessa che restituisce ad ogni mia ora lo stesso tempo vissuto dall’altro o dall’altra. Non posso amare allo stesso modo un cane, un gatto, un cavallo o un passero. Il loro tempo viaggia in modo diverso, la vita di un gatto dura meno mediamente di quella di un uomo. Eppure c’è scambio tra un uomo e il suo gatto, c’è dialogo, c’è un legame indiscutibile che, come l’amore, provoca anche il dolore della perdita, del vuoto lasciato. A volte qualcuno pensa di avere maggior affinità col proprio cane che col resto dell’umanità, e mi sembra un’assurdità. Io debbo rispetto alla vita, non solo alla mia o a quella degli altri umani, ma a tutta la vita, compresa quella degli animali. E le piante che ruolo hanno in tutto questo? Cosa potrà mai pensare, se pensa, un ulivo millenario se mi percepisce passare accanto a lui? Per lui sono un’ombra che è già sparita un istante dopo avermi avuto accanto?  Mi arrendo, non so nulla di nulla, solo mi fa rabbia, è questa la cosa principale, che chi amo debba morire prima di me o io prima di lui. Dolore usato a piene mani per impastare ciò che chiamiamo vita, dolore, sempre dolore, onnipresente, atteso e temuto, magari appena superato prima che ritorni di nuovo. Ciao Viz, capito mi hai?

                                                                                                            Silvano C.©

                           (La riproduzione è riservata ma non c'è nessun problema se si cita la fonte, grazie)

Nessun commento:

Posta un commento

I commenti offensivi o spam saranno cancellati. Grazie della comprensione.

Post più popolari di sempre

Post più popolari nell'ultimo anno

Post più popolari nell'ultimo mese

Post più popolari nell'ultima settimana