Mai vissuto in un faro,
magari isolato da tutto e tutti su uno sperone di roccia e raggiungibile via mare solo
quando il periodo è favorevole. Non so come ci potrei stare ma m’incuriosisce. Lo
stesso potrebbe avvenire forse se andassi in qualche convento non per
conversione tardiva ma alla ricerca della solitudine e della distanza dal
mondo. Qualcuno queste scelte le ha fatte in passato e continua a farle anche
oggi. Restare su un faro avrebbe in più la motivazione di fare una cosa utile
alla navigazione degli altri e di non pensare solo a me, un po' come lavorare in
una torre di controllo aeronautica o portuale ma in solitaria. Fantasie, nulla
di più, una fuga con la mente a cercare luoghi nuovi e mai visti e dove non
andrò mai. Dopo lavori in casa serve almeno immaginare di andare, di partire,
di visitare. So anche che ogni volta che l’ho fatto dopo poco mi sono stancato
e volevo tornare, andare in viaggio senza di te non è come farlo con te, è una
cosa diversa, e m’interessa meno di un tempo. Sarà l’età che avanza, saranno
gli impegni ai quali non posso venir meno, sarà quel che sarà, ma la situazione
è questa. Sul faro ci penserò più avanti. Ciao Viz.
Silvano C.©
(La riproduzione è riservata ma non c'è nessun
problema se si cita la fonte, grazie)
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