All’inizio, come conviene,
regna il buio assoluto. Nessuno sa niente di niente, non sa se c’è o ci fa, non
capisce se si tratta di un sogno in sua assenza o di un nuovo testo teatrale
dove gli attori si mescolano al pubblico generando situazioni al limite del
ridicolo o dell’osceno. Non vedendo nulla, tuttavia, e senza percepire alcun
movimento d’aria, nel silenzio totale quasi tombale, è solo l’Assenza che s’impone,
e dopo averlo fatto si dilegua. Neppure su di lei si può fare affidamento. Il bene
e il male si possono intendere esattamente come si farà eoni dopo col caso del
bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto. Non ci si capisce un cazzo, per venire al
mio caso, e questa è la parte oscena presente nella situazione perché, in
assenza di sesso e turpiloquio ancora da venire mi diletto di fantascienza,
quindi suppongo, pur non sapendone nulla ancora, che queste cose avverranno. Vengo
ammesso tra gli eletti, forse perché più maturo o forse solo perché precocemente
ossessionato da qualcosa che m’incuriosisce un po' prima degli altri, e scopro
la normalità delle trine e dei profumi, capisco che sarà un tema centrale e che
dovrò imparare a cercare dissimulando, mentire sembrando sincero e pentirmi
dopo per tutti gli errori fatti o il male inferto senza neanche rendermene conto.
Ma questo avverrà solo dopo. Nel prima tutti si confondono e si mescolano senza
differenziare alcuna identità, non è stata fatta alcuna scelta neppure la più
banale e meno impegnativa. È solo dopo questa prima decisione che comparirà una
distinzione netta, la scelta fatta di aprire una strada permetterà di avere un
universo di alternative ma tutto quello che non si troverà in questa via non si
conoscerà mai, ci sarà precluso sino alla fine di tutto, sino alla nostra fine.
Prima tutto era possibile anche se non pensabile. Dopo, un istante dopo la
prima scelta, si inizierà a pensare al possibile che sembrerà ancora immenso. Molto
dopo ci sarà la coscienza, la percezione della limitatezza, si conoscerà il
posto che ci viene assegnato. Ciao Viz, sai perfettamente che ad un certo punto ho iniziato a ragionare
in termini di prima e dopo di te.
Silvano C.©
(La riproduzione è riservata ma non c'è nessun
problema se si cita la fonte, grazie)
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