Metti che per puro caso riapra il
Cangrande, proprio quello, e supponi che mentre attendo in saletta accanto alla
statuetta della Madonna circondata dai fiori per avere tue notizie o sapere com’è
andato l’intervento ti presenti tu invece di un’infermiera o di un medico
mandato dal primario e che, senza rispondere al mio sguardo interrogativo, mi
proponi di partire oggi stesso per la Grecia con la 127 bianca. Immagina che la
casa sia quella stessa, non una che è venuta dopo, ma con i pavimenti più caldi
in inverno e senza il bisogno di fare centinaia di chilometri per andare al
lavoro. Vedi coi tuoi occhi il mondo di oggi e quello di domani, il cespuglio
nel campeggio, il cane che si porta via le ciabatte, chi mangia più velocemente
di te e gli altri che ci raccontano solo storie. Una sciata sulla neve, i
canederli preparati dopo averne imparata la ricetta, l’orzetto non ben cotto,
le serate in pizzeria e poi al cinema, l’attesa che le braci del falò si
spengano tutte prima di venire a letto, il non far nulla e la mente piena di
progetti e anche d’illusioni. Tutto come adesso e come allora, chi vive nel
passato non lo fa nel presente e chi vive troppo nel presente ha perso persino
la sua ombra, perché l’ombra non dimentica nulla. La scelta è sempre tra una
strada assolata che costeggia i campi dove è stato appena tagliato il frumento e una
sedia comoda con un libro da leggere, non vi sono alternative, sono solo
miraggi che appena ci si avvicina si rivelano inconsistenti come fantasmi. Esistono,
certo, ma altrove. Ciao Viz.
Silvano C.©
(La riproduzione è riservata ma non c'è nessun
problema se si cita la fonte, grazie)
Nessun commento:
Posta un commento
I commenti offensivi o spam saranno cancellati. Grazie della comprensione.