I consigli vengono sempre
dati, se in buona fede, per aiutare. Magari rappresentano una soluzione
praticabile, la via d'uscita da una situazione dalla quale non si desidera in
realtà uscire. Quindi alla fine restano praticamente inutili. Non tutti
ovviamente, e non sempre. Qualche regalo ricevuto in passato non l’ho accolto
col necessario e dovuto sorriso, certi ci sono anche rimasti male, lo so. Poi,
col tempo, alcuni di questi regali li ho apprezzati e, colpevolmente, non mi
sono scusato con chi me li aveva fatti ed era rimasto deluso dal mio viso poco
entusiasta. Lo stesso coi consigli. Alcuni, col senno di poi, li ho capiti e
talvolta messi in pratica. Non da subito però, la mia inerzia ha tempi lunghi. Ma
poi, riflettendo, perché siamo tutti tanto diversi, perché entrando in una casa
che non è la mia avverto sempre la presenza di un ordine alieno eppure funzionale
e funzionante? Dieci ambienti domestici diversi presuppongono dieci diverse
filosofie di vita, e questo moltiplicato per il numero di abitazioni che
incontro anche solo facendo due passi attorno a casa rende il mondo
estremamente vario. Non sempre giusto, certamente, ma non necessariamente
sempre sbagliato, solo diverso. Occorre capire che parlando con una persona mai
vista prima potrei fare errori imperdonabili o sbagliare clamorosamente il pre-giudizio,
cioè fraintendere e capire solo dopo sino a che punto la nostra visione del
mondo è in parte sovrapponibile. Perdendo l’occasione di rapportarmi giorno per
giorno con te ho perduto parte di me stesso. Questa parte sopravvive come si
sopravvive dopo un’amputazione, cioè con un handicap. Il passo per arrivare a
definirmi malato è breve, eppure se azzardo quel passo vedo molti malati come
me, ognuno che finge a modo suo di vivere bene. Solo che non ci credo. Ciao Viz.
Silvano C.©
(La riproduzione è riservata ma non c'è nessun
problema se si cita la fonte, grazie)
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