sabato 26 agosto 2023

alberi

Ripenso all’eucalipto. Tu dimmi perché deve tornarmi in mente l’eucalipto, io ne ho una mezz’idea che tu puoi immaginare benissimo. Mi ricordo pure il carrubo, per tutt’altri motivi, legati a mio padre. E poi l’acero negundo, per sempre associato alle chiappe di un culo definito, non da me, a merenda. La robinia degli anni giovanili, e il salice micidiale. Negli anni passati in qualche modo interagii con platani e pioppi, maggiormente coi pioppi e con quella loro neve bianca primaverile. Se penso al castagno e all’ippocastano non posso evitare di associarvi quel famoso pezzo di Jannacci quando canta che era appena avanguardista e non conosceva i tacchini, chi conosceva i tacchini era il giovane fascista. Il motivo non lo dirò per non far ridere pure i polli. Un albero che in qualche modo fece sorridere te è la biloba, e pure questa è una cosa nostra. Ma non scordo neppure pini, abeti e larici, in particolare i larici che in inverno perdono i loro aghi. Del fico posso dire che ha le foglie urticanti. La maclura, con le sue spine, mi ricorderà sempre mio nonno. Sugli alberi potrei continuare senza dir nulla che interessi agli altri, lo so. Non pretendo che la mia vita/la nostra vita possa interessare, basta solo che qualche ricordo di tanto in tanto mi riporti indietro. Ciao Viz.

                                                                                                            Silvano C.©

                           (La riproduzione è riservata ma non c'è nessun problema se si cita la fonte, grazie)

Nessun commento:

Posta un commento

I commenti offensivi o spam saranno cancellati. Grazie della comprensione.

Post più popolari di sempre

Post più popolari nell'ultimo anno

Post più popolari nell'ultimo mese

Post più popolari nell'ultima settimana