lunedì 28 agosto 2023

divagazioni

Attendere significa immaginare quello che avverrà.

Avere sicurezza non è possibile, praticamente mai.

Potrei agire, andare, fare. Ma poi resto.

Sono andato, ho fatto, qualche volta sì.

Senza pensarci troppo, d’istinto, a volte indovinando altre sbagliando.

Rimetto in discussione ma trattengo più di quanto mi occorre.

Non posso mantenere quello che ho perduto, o forse semplicemente spero di trovare il modo.

Ho cercato in rete chi un tempo ho frequentato, qualcuno l’ho trovato ma non ne ho ricavato alcun piacere, credo di aver sbagliato a farlo.

Una ricerca seria si fa in biblioteca per ricostruire fatti e situazioni estranee all’esperienza. Non ha senso alcuno fare ricerche su di me, sulla mia vita, su quello che è stato e mi ha riguardato. Per quello servono le persone, serve parlare con chi è rimasto.

Resto ancora ad attendere, ad immaginare, e m’illudo di modificare il futuro.

Conto i giorni e questi sembrano acquistare velocità, fuggendo più velocemente.

Non ho un vero filo conduttore, uno spirito guida, una traccia disponibile. Temo di vagare, ma dovrei essere più onesto e scrivere divagare.

Aspetto, Viz. A volte il silenzio mi pesa.

                                                                                                            Silvano C.©

                           (La riproduzione è riservata ma non c'è nessun problema se si cita la fonte, grazie)

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