Andare in posti per
cercarti è quanto di più idiota ed illogico possa fare, e poi ho anche il
coraggio di rimanerci male se non ti trovo. Mi viene un po' rabbia e mi assale
la necessità di lasciar perdere e tornare in fretta a casa, senza correre ma
senza fare altre deviazioni per raggiungere l’impossibile. A casa non ti lascio
uscire, ci rimani per forza. Cambio poche cose, mai tutte assieme, manco te ne
accorgi e così t’inganno. Vedi un tuo libro, un tuo bicchiere o una tua sedia,
ti tranquillizzi e continui a fare quello che fai di solito. Certo che ho
mutato quell’angolo, ma solo quello. Ho cambiato la caldaia, ma solo quella. Cambierò
le finestre, ma solo quelle. Ho cambiato posto agli abiti nell’armadio, ma solo
a quelli. Così, con mutamenti lenti, mi credi. Del resto è così che va la vita.
Non rimane mai la stessa ma non cambia mai in modo del tutto completo, solo la
Signora sa agire in tal modo, solo lei, io non sono nulla e non ho il suo
potere. Dopo di noi il diluvio, forse, come cantava Battisti dopo aver lasciato
la collaborazione con Mogol, e anche lui è andato via con la Signora
lasciandoci però i suoi capolavori. Noi cosa lasceremo, tu lo sai? Abbiamo puntato
bene e sulle carte giuste? Domande senza una risposta in tempo utile per una
rettifica in corsa. Oggi è un caldissimo giorno di agosto, e in altri tempi per
noi questo era il momento del ritorno, quello che anticipava l’inizio dell’autunno.
Ma l’autunno ancora non c’è. Ciao Viz.
Silvano C.©
(La riproduzione è riservata ma non c'è nessun
problema se si cita la fonte, grazie)
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