Il segreto, capiscimi
bene, è non esagerare mai con i mutamenti e, contemporaneamente, non tentare
assolutamente di fermarli. Bisogna accettarli, a volte controvoglia, che tanto
vengono come pare loro. E non è necessario accelerarli, o addirittura
provocarli, sarebbe fatica sprecata e decisamente contronatura. Mi dirai che
poi la natura stessa, quando ci si mette, non guarda in faccia a nessuno. Un terremoto
arriva e il mutamento che genera è immediato e distruttivo, non ha nulla di
dolce e sfumato, non è tenero o pietoso, ma non è neppure malvagio o vendicativo,
non rientra nella sua logica. So che mi dirai che non ho ragione, che quando ci
vuole ci vuole, che a volte le cose belle, e quelle brutte, sono momenti
concentrati e immediati. Lo so. Eppure portano fatica, ansie, grande
investimento di risorse, e poi destabilizzano. Dopo è necessaria una pausa per
ricapitolare e capire, accettare e ricominciare o continuare. Mentre pensa a
quanto è riposante un giorno vedere una stanza, il giorno dopo leggere alcune
pagine, il successivo camminare un po' ma non troppo, e così continuando a cedere
all’indolenza e alle abitudini cambiando magari solo la data o vedendo i titoli
nuovi delle notizie. Anni fa vedemmo un film, lavorare con lentezza, ecco,
fatte le dovute proporzioni e tolte alcune deviazioni, è esattamente questa la
cosa che pensavo oggi. Pensavo più alla canzone che al film, a dire il vero, ma questo si era capito. Ciao Viz.
Silvano C.©
(La riproduzione è riservata ma non c'è nessun
problema se si cita la fonte, grazie)
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