La sua storia per qualche anno si è affiancata alla mia. Quando lo conobbi non era più un cucciolo ma era ancora giovane. Ricordo che una volta, visto che gli piaceva uscire, lo feci trotterellare al guinzaglio al mio fianco mentre io pedalavo piano, in bicicletta, diretto verso il centro.
In centro quel giorno non arrivai, perché mi resi conto che ad un certo punto si era stancato e rallentai sino a scendere a piedi portando anche la bicicletta a mano. Lo feci una volta sola, e al ritorno si stese e si addormentò per qualche ora. Ma evidentemente, malgrado la fatica, gli era piaciuto. Ogni volta che arrivavo e prendevo il guinzaglio lui si presentava pronto ad uscire, e così mentre io facevo una passeggiata non troppo lunga lo portavo con me. Conservo ancora una mia foto con te di fianco e Tommy in braccio. Eravamo giovani e belli, tutti e tre.
E poi gli piaceva ovviamente accompagnare tuo padre quando usciva. A volte per andare a pescare, anche se ormai raramente. Di solito intuiva gli spostamenti quando vedeva movimenti attorno all’auto, e una volta, vista la portiera aperta, si infilò all’interno senza che nessuno lo vedesse. Lui era pronto tuo padre no, e infatti non intendeva uscire. La portiera aperta venne richiusa, lui rimase dentro nell’auto in garage, e dopo qualche ora tutti erano in giro a cercare Tommy che era scomparso. Anche quando scese la notte di lui nessuna traccia e in casa iniziarono a pensare ad una sua fine tragica. Il mattino dopo tuo padre, che stavolta doveva veramente prendere l’auto per fare la spesa, entrò in garage e aprì la portiera. Lui si catapultò fuori e corse in giardino, dove solitamente quando il cancello era chiuso faceva i suoi bisogni. Ciao, Viz. I ricordi riaffiorano e galleggiano un po' prima di reimmergersi di nuovo…
Silvano C.©
(La riproduzione è riservata ma non c'è nessun problema se si cita la fonte, grazie)
Nessun commento:
Posta un commento
I commenti offensivi o spam saranno cancellati. Grazie della comprensione.