sabato 30 ottobre 2021

gemütlich

Passare da una casa semi-indipendente quasi medievale a un appartamento condominiale anche se di edilizia popolare è per certi aspetti un miglioramento indiscusso, per altri motivi invece può essere l’inizio di un rifiuto psicologico ed esistenziale. Se l’appartamento è al piano rialzato e sopra ci vive una famiglia abituata, sino alla sua urbanizzazione recente, ad una casa rurale, quindi con spazi esterni e poca sensibilità per i vicini, capita che i suoi componenti camminino giorno e notte con scarpe pesanti magari con tacchi non in gomma e creino fastidio inutile a chi vive sotto. Oppure che spostino sedie senza feltrelli incuranti del rumore che il soffitto trasmette senza filtri. Capita poi che col riscaldamento condominiale i tempi di accensione siano decisi dall’assemblea e che quindi i termosifoni siano caldi quando si è fuori casa e freddi quando invece si avrebbe bisogno di tepore in quel momento negato e fuorilegge.

Sempre in un appartamento in condominio può succedere di viverci in affitto e quindi di non poter realizzare interventi strutturali migliorativi se non buttando inutilmente denaro che non si potrà mai recuperare in pochi anni. Se il condominio ha la struttura a torre e si vive al terzo o quarto piano, con muri sottili che trasmettono ogni sorta di rumore, comprese le notizie del telegiornale o lo scarico dello sciacquone del bagno la situazione non è piacevole. Inoltre non è raro che se l’impianto di riscaldamento è al solito centralizzato e sistemato al secondo piano interrato prima che sia possibile farsi una doccia sia necessario far scorrere decine e decine di litri di acqua prima di avere quella calda, equivalente ad una vasca traboccante. E gli altri condomini come fanno? Semplice. I proprietari dei piani superiori hanno quasi tutti fatto installare un boiler elettrico o a gas autonomo e scaldano solo l’acqua che a loro serve e nel momento desiderato, lasciando agli altri il compito di scaldare inutilmente trenta o quaranta metri lineari di tubature comuni.

Ecco perché qualcuno quasi impazzisce in tali situazioni e sogna come il più bel regalo una casa isolata o un appartamento condominiale dove la vita sia più autonoma ed umana, senza avvertire troppo il rumore dei vicini e potendo esercitare con maggiore libertà alcune scelte essenziali per sentirsi a casa propria. I tedeschi userebbero l’aggettivo gemütlich.

Ciao Viz. Esperienze di vita...

                                                                          Silvano C.©  

    (La riproduzione è riservata ma non c'è nessun problema se si cita la fonte, grazie)

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