giovedì 28 ottobre 2021

I santi e i morti

Che odore ha la santità? È simile a quello del pane appena sfornato, dei campi in estate con i fiori selvatici o della brezza di terra alla sera in riva al mare e che sembra portare nostalgia per chi è lontano o per il tempo fuggito? È i morti cosa pensano dei fiori ricevuti un giorno all’anno, al massimo due e poi lasciati a seccare? Anche le donne si arrabbiano per le mimose consegnate d’ufficio un giorno all’anno se sono ignorate o peggio per tutti gli altri giorni. Non sono ancora morto e non sarò mai santo, ma difendo le categorie. A volte mi chiedo se i santi non siano troppi, o se piuttosto non siano pochi. In fondo la morte è certa ma la santità deve essere provata con un processo condotto da uomini, e gli uomini sbagliano, tutti gli uomini, anche le donne. Magari qualcuno penserà diversamente, ma ci sono sicuramente tanti santi laici, silenziosi, peccatori ma profondamente umani e disponibili se qualcuno chiede loro un aiuto. E i dolci ossa di morto? Forse ha un senso festeggiare la morte con segni di vita perché trattiene chi è partito e concilia chi è rimasto con tutto quanto non ha potuto o voluto dire quando avrebbe potuto. Non so se parlo da solo o parlo con i morti, forse entrambe le cose. I giorni si avvicinano, i fioristi quest’anno sperano di poter fare gli affari che lo scorso anno sono stati loro vietati per il rischio di contagio. Erano giorni più difficili di oggi, speravamo tutti in un vaccino, ed ora che lo abbiamo…

Ciao Viz. Vengo a vederti sorridere…

                                                                          Silvano C.©  

    (La riproduzione è riservata ma non c'è nessun problema se si cita la fonte, grazie)

 

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