martedì 19 ottobre 2021

Motorsky kaputt

Pronunciò queste parole, che magari ricordo pure male e in una lingua non definibile: Motorsky kaputt. A farlo fu il meccanico di un’officina Zastava con un controllo quasi militare all’ingresso e semplicemente ci rovinò il resto del viaggio, per fortuna sino a quel momento senza grossi problemi ed ormai vicino alla sua conclusione naturale. Il motore della 127 non partiva più se non con molta fortuna, quindi decidemmo per un rientro forzato e senza tappe sino all’arrivo alla destinazione finale in Italia. Facemmo benzina senza spegnere il motore fingendo di non capire gli avvisi che ci venivano dati. Ci fermammo in poche soste spegnendo il motore solo quando la strada si trovava in forte discesa, quindi l’auto poteva partire semplicemente grazie alla forza di gravità che la spingeva avanti. Ebbi un aumentato bisogno di soste tecniche legate ad una forma di dissenteria nervosa spiegabile solo per gli effetti della paura di restare bloccati a centinaia di chilometri da casa e senza molte disponibilità economiche. All’arrivo, per alcune ore, mi sentii ancora vibrare seduto su una sedia o nel letto, esattamente come se mi trovassi ancora alla guida. La cosa la risolvemmo nei giorni seguenti col mio meccanico di famiglia, a Ferrara, senza una spesa eccessiva, e ci potemmo permettere anche il lusso di raccontare la nostra avventura con parole più rilassate. Ma questo solo dopo. Ciao Viz.

                                                                          Silvano C.©  

    (La riproduzione è riservata ma non c'è nessun problema se si cita la fonte, grazie)

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