Ciao, Viz. Ieri ho incontrato, venendo via da dove non sei, un amico ed ex collega. Indossava una giacca di velluto a costine, lui è sempre stato più elegante e professionale, ma quella giacca me ne ha ricordato un’altra, che ricorderai bene. La comprai prima di conoscerti, la usai per un certo periodo prima di capire che le giacche sono una rottura da usare con estrema moderazione, e che addirittura feci riparare da uno strappo in una tasca. Il rammendo fu invisibile, perfetto, eseguito come meglio non si sarebbe potuto, oltretutto per una giacca di qualità discutibile e comprata in uno dei primi centri commerciali veronesi. Quando ci sposammo la indossai, e non mi stava male. Non comprai nulla di nuovo per il nostro matrimonio, lo ritenemmo inutile, un giorno importante e da ricordare ma non per come si era vestiti. Pure le foto furono casuali, raccolte dai pochi amici che le scattarono. Uno di questi, pochi anni dopo, si sposò a sua volta. Tutt’altra storia, come sai. Ci costò di più il suo matrimonio del nostro. Tu non venisti neppure alla cerimonia, in quel momento non potevi, ma io per l’abito comprato solo per quell’occasione, per il regalo, per il viaggio di circa 600 chilometri tra andata e ritorno e per il pernottamento di un paio di giorni spesi una barca di soldi. E alla fine quell’amico si rivelò quello che già sapevamo chi era, uno stronzo, ma ancora fingevamo che non lo fosse. In ogni caso ieri ho pure sorriso, ed ho ricordato il periodo di quando fui militare di leva, e di alcune nostre uscite, ad esempio nella zona di Affi o di Folgaria. Ieri c’eri, e sorridevi.
Silvano C.©
(La riproduzione è riservata ma non c'è nessun problema se si cita la fonte, grazie)
Nessun commento:
Posta un commento
I commenti offensivi o spam saranno cancellati. Grazie della comprensione.