Pantoufle saltella e mi fa girare la testa. In tempi passati ebbi io il ruolo di Pantoufle, ma quei tempi sono finiti. Saltella e mi sussurra che non si può sempre vincere. Quindi la sconfitta si deve accettare, quando è imminente, e magari organizzarsi perché sia meno dolorosa e crei danni minimi.
Uno dei segreti per uscirne meglio consiste nel non caricare emotivamente e di troppe attese quanto si è fatto. Nessuna attesa, nessuna delusione. E nessun dolore. Però è difficile, praticamente impossibile se è intervenuta la passione a muovere le azioni.
Quindi dovrei riformulare la questione in questo modo:
Perdere con stile e non dar troppo ad intendere che la sconfitta lascia il segno.
Poi, dando tempo al tempo, la cosa sarà in ogni modo superata, nel bene e nel male. Ed è meglio perdere senza danneggiare nessuno che vincere facendo male a qualcuno.
Vabbè. La filosofia non mi viene in aiuto se non con frasi fatte o pensieri da veglia insonne, mentre invece vorrei dormire e non dire banalità. Ciao Viz. In ogni caso farò il possibile, quello sì.
Silvano C.©
(La riproduzione è riservata ma non c'è nessun problema se si cita la fonte, grazie)
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