5F

A prendere sul serio le cinque fasi, che per alcuni sono solo quattro, tutto sembrerebbe già pre-vissuto. Ma è un pre-giudizio. Rivendico la possibilità non di essere diverso, ma di pensarla diversamente.

Prima di tutto nego che siamo tutti uguali, e che uno psicologo o uno psichiatra possa aiutare chiunque. Qualcuno non può o non vuole essere aiutato.

Confermo che la rabbia rimane presente prima, durante e dopo. Non è limitata ad una fase superabile. La rabbia è legata a ciò che non si è fatto prima, quando non si era capiti e veniva il desiderio di passare a vie legali o di litigare, ma rimane presente anche dopo, ripensando agli errori che forse avrebbero potuto essere evitati, e alle persone che hanno detto o fatto le cose sbagliate o quelle giuste ma nel modo sbagliato. La rabbia coinvolge chi vorrebbe far finta che qualcosa non sia avvenuto.

E non devo venire a patti con nessuno, sono fatti miei, non accetto la pietà di pie associazioni che mi fanno solo innervosire. La pillola non si può indorare con parole di fede, di vicinanza o di compassione, rimane amara comunque. Non si contratta il dolore per pagarlo di meno, quello è per sempre, nascosto ma presente e pronto a manifestarsi appena si apre il cancello.

La depressione può esserci, la conosco un po'. Non c’è un prima e un dopo. Si può controllare con la chimica o con altri mezzi artificiali, o tentare di distrarla.

Alla fine non accetto praticamente nulla. Se uno psicologo non mi può restituire chi ho perduto non serve, sono solo io che ho il potere di muovermi nel modo più opportuno. Posso arrampicarmi sugli specchi meglio di un geco, ragionare per assurdo, mandare affanculo chi tenta di impormi la sua idea salvifica o accettare la pazzia come soluzione, o magari l’illusione, sua forma meno grave. Rivendico il diritto di essere confuso e illogico. Ciao, Viz.

                                                                          Silvano C.©  

    (La riproduzione è riservata ma non c'è nessun problema se si cita la fonte, grazie)