Li ho appena visti, camminavano vicini, magri, lei un po' più bassa di statura, si tenevano per mano in modo discreto e l’ho notato solo voltandomi dopo averli superati. Peccato non fossero due giovani con la vita davanti, esattamente quei due da giovani, quindi sicuramente con la vita davanti.
Non so se sia una fortuna essere vecchi, aver vissuto a lungo e avere ancora poco tempo a disposizione perché l’anagrafe ha le sue leggi. Forse la fortuna è tante cose, la combinazione di troppe situazioni, e sfugge alle generalizzazioni. Inoltre mi riesce impossibile non associare la mia esperienza a quello che vedo, perché quanto ho vissuto è il metro che mi fa giudicare il presente. E il metro non è sempre lo stesso, si aggiorna con i mesi e gli anni. I difetti restano, per essere esplicito, e le qualità perdono vigore, quindi gli occhi mi fanno osservare particolari che prima non notavo, e ovviamente mi fanno capire quanto non capivo.
Considerando la mia enorme ignoranza di partenza non devo preoccuparmi però, ho ancora notevoli margini per imparare cose nuove, probabilmente sino alla fine, e poi non so.
Un po' d’invidia l’ho provata, lo ammetto. Li ho giudicati fortunati. Magari più tardi faranno cose assieme, cose normali, banali, quelle di ogni sera. E appunto per questo sono fortunati. So cosa vuoi dirmi adesso Viz. Lo so perfettamente.
Silvano C.©
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