Non è uno scrittore, non ancora almeno, e non so se lo sarà mai. Sicuramente scrive, così mi ha detto, ed ha molte cosa da raccontare. Non posso esprimere alcun tipo di giudizio sulle sue qualità artistiche ma mi sono guadagnato la sua attenzione e la promessa di ricevere il suo libro appena troverà l’editore.
Di vista la conosco da anni senza saperne il nome. È sempre di buon umore e spesso lo sento cantare quando lo vedo. Mette allegria e lo fa nel modo giusto. Oggi gli ho chiesto come fa ad essere sempre tanto sorridente, e mi ha spiazzato con la sua risposta immediata:
Sono vedovo!
Ho ribattuto in modo cortese, dicendo due cose anche su una situazione che conosco troppo bene e non mi va di definire con questa leggerezza. Trovo offensiva la definizione, anche se per tutti è corretta. Non ne so spiegare il motivo e non cambio opinione.
Lui poi ha motivato meglio la cosa, e mi ha detto che con tutto quello che gli è successo se non avesse avuto il suo carattere probabilmente non avrebbe potuto andare avanti. Poche battute per chiudere il discorso con frasi di circostanza e poi ci siamo salutati. Lui è tornato al suo lavoro aspettando di diventare scrittore.
Forse certe domande dovrei evitarle, per non far da spalla al comico di turno. Anni fa chiesi ad una collega come faceva a non piegarsi mai davanti alle difficoltà che incontrava, e lei:
Semplice, tengo la testa alta per non affogare nella merda.
Attendo una sua possibile pubblicazione quindi. Forse potrò imparare cose nuove dalla vita, quelle che tu avevi capito già sorridendo. Ciao, Viz.
Silvano C.©
(La riproduzione è riservata ma non c'è nessun problema se si cita la fonte, grazie)
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