Sembra che

Sembra che qualche cosa cambierà ma non so capire ancora se in meglio o in peggio. Magari si rivelerà solo pura diversità. Nulla di assolutamente nuovo, per forza di cose, ma un mutamento necessario a mantenere la vita, portando allo stesso tempo morte.

Chi non regge il passo, come durante una ritirata in armi, cade e muore, ma gli altri, quelli che resistono, si salvano e ricominciano a vivere nel mondo che li aspetta. Magari conservano nella mente quello che è stato e pensano di continuare come prima, forse non sanno che sono loro ad essere già cambiati.

Dopo aver visto le grandi illusioni della ripresa economica che ha seguito la seconda guerra mondiale, le speranze operaie e studentesche, la lotta armata che a qualcuno sembrava giustificabile, commettendo così un errore mortale, una parte del mondo ha reagito in modo subdolo, sotterraneo, sottotraccia. Niente grandi cospirazioni, niente grandi vecchi o centri di potere occulti, non ci credo. È stata una semplice e lenta erosione delle certezze, dei diritti che non sono per sempre e delle speranze che devono essere tradotte usando la dura legge della realtà. E con i compromessi è difficile convivere.

Ancora non capisco come sia possibile che chi si è arricchito oltre ogni umana necessità, scordando che sarebbe stato invece il caso di condividere gli enormi guadagni con le migliaia di migliaia che hanno permesso tale accumulo di denaro, si permetta di essere un filantropo. Magari è meglio di chi non fa neppure beneficenza, certo, ma la cosa non mi convince.

Sembra che qualche cosa cambierà, tra poco. Io vedo ancora Pantoufle però. Ciao, Viz.

                                                                          Silvano C.©  

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