giovedì 13 maggio 2021

Ma di quale felicità parliamo?

Prima che pronunciasse quella frase mi era sembrato simpatico, intelligente, capace di dire cose di buon senso e condivisibili. Poi il mio giudizio è virato, e ho pensato che fosse un emerito idiota. Ha detto che ha provato sollievo e quasi felicità disfacendosi, durante un trasloco, dei troppi oggetti dei quali con gli anni si era circondato. Un senso di liberazione, comunicato col sorriso, come se fosse la cosa più giusta e logica del mondo.

Condivido che le cose restano cose, che un libro sgualcito, un quadro, un soprammobile segnato, un divano, una lampada datata, una cartolina, un orologio, una scarpiera sbilenca, una foto, un anello, una cornice polverosa, ogni cosa insomma, senza continuare l’elenco, è solo una cosa. Ma ognuna di queste è tale solo se vista in libreria o in un negozio, in vendita. Qualche oggetto poi diventa anche un simbolo di status sociale, e non mi piace, in tal caso condivido il giudizio espresso da questa persona. L’auto di grossa cilindrata o l’orologio costoso sfoggiati per vanto sono cose esclusive per chi ha denaro, niente di più. Ma se un oggetto lo compro, lo tengo per me o lo regalo, oppure lo ricevo in dono, diventa altro. E se durante un trasloco lo perdo o lo butto, non perdo solo quello, ma smarrisco anche le persone ed il loro ricordo, spezzo un legame.

Non esiste felicità nel buttare la propria vita nello scarico dell’oblio per avere poi le stanze più ordinate e vuote, è un’enorme idiozia. Magari lo si fa per sopravvivere ed andare avanti, questo lo ammetto, ma non col sorriso in faccia, non con leggerezza e incoscienza. La vita merita rispetto, anche quando siamo costretti a dire che finisce e che per qualcuno è successo. E poi non riesco a pensare che la vita di qualcuno sia finita, e sono pronto a troncare senza pietà ogni rapporto con chi mi esporrà questa sua opinione nei tuoi confronti. Alcuni, senza alcun merito ancora viventi, non hanno il diritto di dirmi chi vive per me ora. E allo stesso modo non accetto la superficialità di certe frasi avventate che vorrebbero farmi credere loro fantasie, dettate magari solo dalla scarsa esperienza o, peggio, da insensibilità. Questo è. Del resto non devo dare ragione a tutti, no? Ciao Viz.

                                                                          Silvano C.©  

    (La riproduzione è riservata ma non c'è nessun problema se si cita la fonte, grazie)

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