Honey, welcome back home
Janis Joplin
Dobbiamo a Muḥammad ibn Mūsā al-Khwārizmī il nome di algoritmo, ma questa speciale formula, l’”algoritmo Evîn”, non è mai stata dimostrata, diversamente dalla formula di Fermat che pur se con secoli di ritardo ha avuto una prova.
Della formula è nota solo la sua descrizione scritta contenuta nella frase:
Ogni essere vivente vive il numero esatto di attimi necessari a bilanciare il bisogno di avere e il dovere di dare amore.
Altro non è dato sapere. Il bisogno di essere amati credo sia innato, e chi è fortunato perché riceve, ha ricevuto o riceverà amore immagino che lo confermi, ma sono pur sempre fantasie.
Io suppongo che l’amore bruci, consumi prima, prosciughi. Se vivo ancora è perché non ho mai amato abbastanza. Di altri non so dire. Magari erro, e non nel senso che cammino, la cosa mi sfugge. Non so neppure come l’anonimo della formula di Evîn abbia potuto collegare tra loro elementi matematici simbolici, né se alla fine sia arrivato a una sintesi corretta. Supposizioni, tesi da dimostrare. E se tu mi guardi e sorridi, so che non sbaglio del tutto.
Silvano C.©
(La riproduzione è riservata ma non c'è nessun problema se si cita la fonte, grazie)
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