Non devi cadere in un errore tragico,
perché peggio della morte c’è solo aver sprecato la vita, o parte della vita. Uso
le tue parole, come vedi, poiché mi è precluso usare le mie, e farti arrivare
la mia voce, ma questa cosa devi deciderti a capirla, una volta per tutte,
prima che sia troppo tardi anche tentare di porvi un rimedio in extremis.
Sicuramente alcune persone non
meritano la tua attenzione, fai bene ad escluderle, se puoi, anche dalla tua
memoria. Altre invece, per mille e diversi motivi, devono restare presenti, e
malgrado tu le abbia pure perse di vista, ti hanno seguito o ti hanno influenzato
in senso positivo o con effetti utili in momenti importanti, prima di me e dopo
di me. Altre poi semplicemente devono essere presenti ora. Non puoi escludere
tutti, perché a nessuno perdoni un difetto, uno sgarbo, un errore magari
lontano nel tempo.
Impara a perdonare chi lo
merita. E perdona anche te stesso, per molte cose che hai fatto o non fatto.
Non commettere l’errore di smettere di
camminare per andare in qualche luogo usando come scusa la situazione
difficile di questi giorni. Recupera la curiosità per il nuovo, non fissarti nel
restare in un luogo angusto e fortificato escludendone tutti gli altri. Quello è
solo un aspetto della vita, importante ma castrante se diventa il principale o
l’unico, perché la vita è molto altro.
Non dovrei citare me stessa,
ma in questo caso devo farlo. Io sino alla fine non ho voluto lasciare nulla e
nessuno, anche se sono stata abbastanza rigida nell’escudere da sempre alcune
persone o alcune tipologie. Ho fatto scelte, come tutti, ma ho salvato
qualcuno. Non ho eliminato chi mi aveva fatto un torto per questo solo motivo,
sarebbe stato profondamente sbagliato.
Per il resto, se mi vuoi capire,
io in qualche modo per te ci sono sempre. Viz.
Silvano C.©
(La riproduzione è riservata ma non c'è nessun problema se si cita la fonte, grazie)
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