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So che appena sposto abbigliamento
nell’armadio, oltre a sottopormi ad un compito che è doveroso e noioso, necessario
e sempre fonte di microansie (Quella cosa mi andrà bene? E le tarme? Magari ormai
è superata dalla moda da far ridere se la indosso…), tocco interi mondi che
riposano e mi lasciano in pace solo se conviviamo pacificamente senza
infastidirci e non li affronto direttamente.
Ho dovuto spostare pantaloni,
dalla parte bassa a quella alta. Ho dovuto farlo, non volevo né avevo
assolutamente progettato di toccare altro, però ho visto, e questo ha prodotto
effetti.
Stanotte ho immaginato un
trasferimento-viaggio-soggiorno in un appartamento solo molto vagamente
familiare, e pensavo di dovermi lavare, quindi mi sono messo ad organizzarmi
con ragazzini che mi giravano attorno e tentavo di far allontanare solo per poter
avere la possibilità di farmi questa sospirata doccia. Tutto senza significato sino
a quando ho aperto un piccolo armadio per cercare un asciugamano e ho trovato
in una busta per abiti un giaccone pesante, conservato appeso e che mi ha
subito ricordato quello di mia madre. Associazioni, mescolanza di piccoli
incontri o dialoghi sempre meno frequenti perché sono meno frequenti gli
incontri.
Immediatamente ho visto il tuo
montone, e mi è crollato il sogno addosso, col peso della vita e delle ore di
luce.
Lo so che non devo toccare l’armadio,
lo so, ma stavolta, Viz, sai benissimo che la mia intenzione era innocente, non
intendevo toccare nulla…
Silvano C.©
(La riproduzione è riservata ma non c'è nessun problema se si cita la fonte, grazie)
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