La sensazione di freddo umido
e la nebbia da Pianura Padana in una mattina d’agosto in vacanza in un paese
noto per le sue estati col Sole non ce l’aspettavamo, anche se leggendo le guide
con più attenzione lo avremmo dovuto immaginare.
Altre immagini di quel viaggio
ci arrivano a tratti, basta soltanto che riportiamo la mente a quei giorni. E la
memoria resterà per sempre nostra. Rivivere a posteriori giorni pieni di
chilometri e di acqua evaporata da un orcio in terracotta è un esercizio
piacevole, simile a quello sperimentato non troppi anni fa, quando riprovai a
tornare dove eravamo stati da poco, sfruttando le immagini di google earth…
Dire questo ed altro serve a
me ed a te, molto poco ad altri, ne sono pienamente consapevole, tuttavia, poiché
siamo in un non-luogo che non viene imposto a nessuno, non faccio danni se
seguo i nostri pensieri, ciò che fummo e siamo. Usare il passato mi irrita, e
non intendo farlo se non per errore o distrazione. Il tempo verbale al passato
è perfetto quando ci riferiamo a quello che vivemmo, del tutto fuori luogo con
la tua presenza.
Del resto occorre poco per rendersi
conto di quale sia il mio metro, e anche se spesso, nella vita reale (?),
apparentemente vado avanti, in realtà mi sento legato con un doppio cavo di sicurezza
al bordo del ponte dal quale, ogni giorno, mi lancio verso il basso per poi
essere riportato su. Avanti, alto, basso… tutti sistemi relativi, che in comune
con le altre persone hanno solo il suono delle parole ma che contengono ricordi
personali non condivisi, come quelle nebbie, o le strane serate iniziate con
due ore di ritardo, o …
Non abbiamo vissuto solo nebbie,
Viz.
Silvano C.©
(La riproduzione è riservata ma non c'è nessun problema se si cita la fonte, grazie)
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