C’è stato un tempo durante il
quale nessuno raccontava del Cielo e delle Stelle, ma il Cielo e le Stelle
stavano al loro posto, non immutabili, ma ci stavano.
Anche l’Amore, sembra, esisteva
da molto prima che qualcuno lo provasse, lo percepisse, e magari poi lo perdesse.
Tuttavia pure l’Amore perduto continua ad essere, e non smette di mostrarne, di
tanto in tanto, i suoi effetti.
E la Morte non è certo da
meno, compagna fedele della Vita, amica inseparabile, pure lei presente da
sempre, da quando il sempre ha preso inizio.
Ed io che dovrei pensare ora,
io che non conto nulla, io essere casuale e dal senso mai chiarito?
Se mi immergo in quello che è
stato commetto un errore di nostalgia, di rimorsi e rimpianti, di cose perdute
e di bellezze che, quando le avevo, non sapevo di averle. Se ignoro quello che
ero nego quello che sono, e pure quello è sbagliato, profondamente.
Il mio punto che si muove a senso
unico nel segmento di tempo che mi spetta continua a muoversi e non si crea
problemi se continuare o fermarsi. Si fermerà arrivato al suo estremo, non
prima.
Forse, alla fine, meglio un tuffo
dove i raggi del Sole disegnano le ombre delle piccole increspature della
superficie del mare sul fondale di sabbia, e perdersi nell’azzurro.
Non ci sono solo le nebbie, Viz,
ma anche l’acqua azzurra.
Silvano C.©
(La riproduzione è riservata ma non c'è nessun problema se si cita la fonte,
grazie)
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