Provo nostalgia per una dolorosa
colica renale, per un mal di testa micidiale, per un intervento chirurgico, anzi,
per più di uno. Sono nel pieno diritto di dirlo, perché è ciò che mi è toccato,
e quindi in questo non vedo nessun rimpianto per ciò che ha fatto male ad
altri, ma solo a me stesso.
Non è il dolore però che
rivorrei indietro ma la cura che ricetti, e non mi riferisco a quella che mi
dato la medicina.
E probabilmente in questo non
c’è solo il ritorno ai primi anni di vita, all’origine, quando ero dipendente
in tutto e per tutto da mia madre e mio padre, o a quelli immediatamente
successivi, dell’amore ricevuto da mio nonno e mia nonna. Capisco anche il
significato di queste parole appena scritte, ma non intendo approfondire l’argomento.
Nel momento del bisogno ho
avuto chi si è preso cura di me, anche solo con una parola o uno sguaro, ed è
questo che rivorrei indietro. In momenti analoghi e diversi qualcuno mi ha
perduto per sempre, perché non mi ha dato la risposta che chiedevo. Quando un
legame si interrompe nella sua natura più profonda il senso di tradimento,
incomprensione e di detto-non detto prevale, e non è più possibile sanare, o perdonare.
Ed anche perdonando nulla ritorna esattamente come prima, durante l’era dell’innocenza.
Ma perdo il filo, come mio
solito, perché la realtà qui è una sola. Tutti abbiamo diritto a domani, a far
progetti su ciò che avverrà considerando noi stessi parte attiva, importante, o
comunque presente, fosse anche nel semplice ruolo di spettatori silenziosi e
apparentemente assenti.
Sono arrivato persino a
rivalutare il coma, non troppi anni fa. Ho dovuto capire che anche quella situazione
estrema ha una sua funzione ed è importante, fosse anche per una persona sola,
magari neppure la diretta interessata ma comunque la più vicina.
È necessario che sino alla
fine ci sia un giorno dopo, un’ora dopo, un minuto dopo… assolutatente necessario.
Anche Achille non poteva mai raggiungere la tartaruga, del resto, pur essenso
lui incredibilmente più veloce, perché lei era in vantaggio, alla partenza, e
mentre lui in un attimo aveva percorso 100 passi, lei, con uno solo, gli stava
ancora avanti.
In tutto questo, Viz, mi hai
perfettamente capito.
Silvano C.©
(La riproduzione è riservata ma non c'è nessun problema se si cita la fonte, grazie)
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