sabato 27 giugno 2020

Buongiorno



Buongiorno, un altro giorno, uno nuovo.
Non del tutto nuovo, perché pieno delle riperizioni dei comportamenti del giorno precedente e di quelli prima ancora, e in ogni caso riempito di azioni che ritornano, abitudinarie e tranquillizzanti, anche nella loro noia che toglie il piacere della scoperta e il timore di commettere errori.

Il mutamento si avverte solo dopo un’assenza prolungata, altrimenti rimane impercettibile. E l’assenza può riguardare una casa che non si rivede da mesi, una persona rimasta lontana per un tempo lungo e così via. Altrimenti neppure il genitore avverte che quel neonato di pochi chilogrammi è diventatto un uomo alto un metro e ottanta. Lo sa perfettamente, ovvio, ma solo se rivede una foto, se riflette in modo specifico, se qualche cosa lo spinge a ripensare che tre anni fa o dieci anni fa era diverso.

Stamattina, ad esempio, mi è venuto da pensare alla mia particolare paura del vuoto, che occorre un po' spiegare per evitare fraintendimenti. Le formiche hanno innato il bisogno di coprire i buchi nei loro percorsi, ed infatti sia i loro enormi nidi sia i loro sentieri hanno superfici regolari. Possono avere vie tortuose, ma se possibile sempre piane. Credo di essere pure io schiavo di una sorta di impulso simile, quindi avverto la necessità di riempire spazi anche se ammiro l’eleganza degli ambienti con spazi liberi, pareti non occupate e pavimenti non resi percorsi ad ostacoli. Invidio le case di quelli che sanno valorizzare pochi e importanti pezzi, e non cedono al mio impulso, ma è nella natura umana invidiare un po' ciò che non si è, quindi mi adatto.

Il mio buongiorno è fatto anche delle cose utili ed inutili che vedo appena mi sveglio. Magari penso subito che dovrei fare ordine, poi, appena inizio, mi arrendo alle primissime modifiche. Meglio non esagerare mi dico. Il resto domani, domani è un altro giorno e anche domani dovrò, se potrò, dire o avere il buongiorno.

                                                           Buongiorno, Viz.



                                                                                               Silvano C.©   

(La riproduzione è riservata ma non c'è nessun problema se si cita la fonte, grazie)

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