Il termine bolla non esprime bene quello che
intendo dire, ma vi si avvicina molto, ed è immediato da
visualizzare. Ritornerò poi su questo pensiero.
Ecco. L’operazione di visualizzare un concetto
non è che renda questo più reale se non ne ha già di per sé una forza
intrinseca a giustificarlo, una prova sul campo. È una modalità operativa
presente nell’indagine scientifica, quando si creano modelli che poi, per
essere accettati, dovranno essere sottoposti ad altre elaborazioni, ad altre
verifiche, da parte di persone diverse.
La mia bolla è sovrapponibile all’amore, quindi
tratta di un fenomeno assolutamente soggettivo, scivoloso, umano certo e anche
indefinibile in modo univoco. Ma cerco di spiegarmi, ed inizio col dire che
esiste, ne ho prove di vita vissuta.
Molti anni fa confondevo questa bolla con una
sorta di quieto vivere, tanto cara a molti uomini pigri e tanto odiata da molte
donne che non sanno capirne né giustificarne l’esistenza. Alcune di queste
donne poi, del tutto insoddisfatte di certi rapporti basati su un malinteso
senso di comunione, decidono che il gioco non vale la candela, e lasciano
questi uomini immaturi alla ricerca solo delle spalle coperte o di poco di più,
adattandosi ad una vita di sopravvivenza.
In realtà le cose sono più complesse, come
sempre nella vita. Ed i legami d’amore e di forza trovano un loro equilibrio
dinamico. Se un rapporto resiste a questo tipo di prova, ne esce rafforzato. Ma
torniamo alla bolla.
Questa si espande attorno alle persone che
vivono una situazione nella quale, oltre a loro stessi, un’altra persona
condivide scelte di vita, dolori e problemi, soddisfazione per alcuni risultati
ottenuti e progetti per il futuro. A volte sono più persone a vivere nella
stessa bolla, oppure la bolla può intersecarsi con altre. Inutile semplificare
troppo. Non serve e sarebbe pure sbagliato.
La bolla, quindi, da quanto ho vissuto, vivo e
vedo attorno a me, esiste, è un fenomeno diffuso, condiviso.
Il problema che mi pongo, ora, è per quanto è
destinata a durare questa bolla che mi riguarda.
Verrebbe naturale pensare che se una persona se
ne va la bolla svanisca nel nulla e il superstite sia costretto a tornare
indietro nel tempo, quando quella bolla ancora non esisteva, all’inizio del
percorso. Eppure, se una situazione muta, non è necessario che tutto quanto si
è costruito, nel tempo, sparisca all’improvviso. È possibile, certo, ma è anche
possibile che questo avvenga con tempi indefinibili, cioè dilatati.
Un monumento creato dai greci nel terzo secolo
prima di Cristo non è detto sia sparito nel tempo e nello spazio. Oggi in
qualche occasione lo possiamo ammirare. È solido. Conserva la sua forza storica
ed artistica. Vi possiamo ancora trovare i segni dei costruttori.
La mia bolla, quindi, ora è in questa fase. E
non la definirei neppure bolla, per essere più preciso e come ho anticipato
all’inizio. Un’immagine che mi piace di più è quella di una campana, solida e
trasparente, che crea una differenza tra il dentro ed il fuori, ma che si
appoggia sulla solida terra, cioè sulla realtà oggettiva, sulla vita che si
vive, sempre e comunque, sino alla fine.
La bolla-campana è permeabile, esattamente come
la membrana cellulare, e regola in modo rigido cosa entra e cosa esce. È un
filtro, un gradiente tra due ambienti che restano separati.
Abitudine, ricordo, presenza che rimane attorno
in modo inspiegabile ed indimostrabile, resistenza al mutamento, modifica nel
comportamento generata da un’alterata visione del mondo stratificata in anni ed
anni di convivenza, volontà di non lasciare e non arrendersi alla cattiveria e
all'insensatezza della vita. Potrei pure cercare altre immagini a giustificare
quello che penso, ma credo sia sufficiente, per ora.
Questa bolla-campana che destino avrà, e potrà
creare danni, essere un rischio? Alla prima domanda non ho risposte. Potrebbe finire
anche tra un giorno, scoppiare come quelle di sapone. Riguardo ai rischi, o che
possa creare danni, non escludo nulla; è per questo che preferisco pensare ad
una campana appoggiata sulla realtà solida, non ad una semplice bolla libera
nell’aria, soggetta a correnti ed a spinte esterne.
Vivere è un rischio. Morire fa parte della vita.
La cosa non mi piace ma non posso oppormi.
Devo solo fidarmi della mia esperienza, e
sapere, come sempre, che vengo dal mio passato, vivo il presente, e che il
futuro che mi aspetta dipende da entrambi.
Se tu sei tanto importante nel mio passato necessariamente influenzerai il mio futuro, che si tratti di bolla, di campana o di qualsiasi altra cosa.
E, lasciatelo dire, amo parlare di te al presente.
Se tu sei tanto importante nel mio passato necessariamente influenzerai il mio futuro, che si tratti di bolla, di campana o di qualsiasi altra cosa.
E, lasciatelo dire, amo parlare di te al presente.
Silvano C.©
(La
riproduzione è riservata ma non c'è nessun problema se si cita la fonte, grazie)
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