Cercare negli angoli l’amore rimasto e
dimenticato, come se fosse una moneta o una banconota lasciate nella tasca
della giacca. A volte trovarlo, perché non è mai difficile quando c’è. Camminare
per le strade dove ogni tanto si incontra gente che non ci conosce, oppure sì,
ma non si ha nulla da dire, o non si vuole dir nulla.
Si avrebbero invece cose da dire, e
sgorgherebbero senza freni e ritegno, se fossero libere, ma anche le parole
hanno una loro dignità, e regole non scritte che devono seguire in modo
tassativo.
- Ciao, come va? –
- Bene, grazie. –
- Ho saputo, non ho parole. –
- Certo, non servono.
–
Non bisogna mai inceppare il meccanismo, non
serve far pensare, è sbagliato chiedere, è molto preferibile dare, a chi ha
bisogno, piuttosto che chiedere.
Si vorrebbe pure ridere, se ne sente il
bisogno, ma si avverte chiaro l’avviso di dentro che non è ancora arrivato il
momento. Arriverà, certo, ma non adesso. Se si sorride è la maschera che aiuta,
che sostiene, che nasconde l’uragano. Ma poi, in certi momenti, esattamente nel
suo centro, si avverte la calma e ci si riconcilia con la realtà. Si avverte il
pericolo, si è avvisati che spostandosi anche di poco si ritornerebbe nel caos
incontrollabile, ma intanto si fa passare un altro giorno, si ritorna alle
vecchie abitudini e se ne inventano di nuove.
Il vero rischio è restare immobili, fossilizzare
un ricordo e non capire che in realtà il ricordo stesso è vivo, che ogni nuovo
giorno che arriva si aggancia al reale e crea ponti, sinapsi, finestre.
- Teniamo duro, non molliamo. –
- Certo, barcollo ma non mollo, come
dicono gli emiliani colpiti dal sisma del 2012. –
- Anche chi ha avuto morti, ora deve
andare avanti, è la regola della vita. –
- Vero. Non mi piace molto, come idea, ma
è così. –
È un gioco di equilibri da controllare con
attenzione e da gestire dominando la paura. Del resto tu mi hai dato prova
di cosa vuol dire coraggio, per tornare a te. Io devo solo seguire il tuo
esempio e sapere, innanzitutto, che non è mai semplice ma che è il solo modo. Le
scorciatoie sarebbero facili in teoria, trovandole, ma rovinose e destinate a
fallire prima ancora di aver prodotto effetti benefici. Non ho mai amato chi le
usa, non ho mai stimato e non ho mai provato il desiderio di avvicinarmi a
queste persone.
Ti stupirò con un regalo nuovo, capirò quella
cosa che non avevo mai capito sino ad oggi, il cielo sopra di me tornerà cielo,
starò al mio posto come è giusto che sia e dedicherò il mio tempo e la mia
energia a chi pure per te era il centro. Sbaglierò ancora, come ho sempre
fatto, mi terrò i miei sensi di colpa e dirò che tutto va bene perché è giusto
che sia così.
Mi abituerò meglio al contrasto tra quello che
io vorrei e quello che è, ma userò la fantasia, se potrò, per cambiare questa
realtà. Non intendo deluderti.
Silvano
C.©
(La
riproduzione è riservata ma non c'è nessun problema se si cita la fonte,
grazie)
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