Dopo tre settimane capire ogni mattino di più
quanto amore hai saputo darmi mi rende ogni giorno più forte e molto più
fragile allo stesso tempo.
I tanti segni, la memoria di quello che hai
vissuto e fatto nell’ultimo anno e mezzo, la tua consapevolezza e la contemporanea
volontà ferrea di difendermi da me stesso e dalla mia debolezza mi sono sempre
più chiari. Lo sapevo, già da prima, certo che lo sapevo, ma forse in maniera
inconscia, come di un fatto naturale, dovuto, per nulla eccezionale.
Ed invece tutto era eccezionale, mai vissuto
prima, mai sperimentato prima, anche se condiviso da molta umanità, perché il
dolore è una nostra condizione che altri, prima di noi, hanno già sperimentato
in tutte le sue declinazioni. Quando la realtà ci tocca siamo immediatamente
soli di fronte a un muro, impenetrabile, che esiste e non si può in alcun modo
ignorare.
I mesi, le settimane, i giorni, trascorsi
assieme a muoverci tra ospedali e medici, piccoli viaggi rubati tra una visita
ed una chiusura forzata in casa (perché la legge è stupida) mi hanno fatto
vivere come in una bolla strana, nella quale ero consapevole senza esserlo, e
questa mia cecità razionale mi ha permesso di trovare la forza per fare ogni
cosa. Anche per arrabbiarmi, come è mia natura, come se ogni cosa fosse nomale,
mentre nulla lo era.
Avevo la possibilità di distrarmi, malgrado
tutto, di pensare anche ad altro, di vivere con gelosia le visite che ricevevi,
da perfetto idiota, e da non vedere quello che altri già vedevano. Non volevi
farmi capire quanto per te fosse difficile continuare, mi confidavi le tue
difficoltà quando sapevi che una soluzione era possibile, almeno
momentaneamente. Mi nascondevi una brutta notizia sino al giorno dopo una
giornata trascorsa in modo piacevole. Mi hai fatto toccare con mano solo per
poche ore la grande difficoltà di aiutarti negli ultimi momenti, quelli nei
quali la dignità viene distrutta, ma che hai saputo preservare sino a quando
hai potuto, con una forza che io, lo sai, non avrò mai. Dovrei saperti imitare,
quando verrà il mio momento, ma sono e resterò un debole che sa solo ruggire,
quando non servirebbe, e non sa ancora capire quanto amore mi hai dato. Posso dire
che ti amo ogni giorno di più?
Silvano C.©
(La
riproduzione è riservata ma non c'è nessun problema se si cita la fonte,
grazie)
Nessun commento:
Posta un commento
I commenti offensivi o spam saranno cancellati. Grazie della comprensione.