Non mi sembrava giusto mettere ordine solo tra
le tue cose, e non lo sarebbe stato. Il caos che regna in alcuni punti della
casa non è solo dovuto a te, questo lo devo ammettere.
Quindi ho iniziato anche dalla mia scrivania, e
poi passerò a vari contenitori e ad altri spazi dove ho accumulato ogni genere
di oggetti.
Prometto che sarò inflessibile anche con me, o
almeno ci proverò.
Ovviamente non butterò nulla di importante o costoso
o utile per qualche motivo. Conserverò i tanti giochi comprati in anni ed anni,
spesso anche con te, e talvolta ricevuti in regalo da te o da lui. Conserverò le
tante cartoline comprate durante i viaggi o nei musei dopo aver visitato
qualche mostra.
Metterò in ordine gli attrezzi, e cercherò di
iniziare a sistemare pure i libri, ormai tantissimi, e che non intendo in alcun
modo dar via.
A volte, davanti ad una cartolina, lo ammetto,
mi fermo. Mi ricorda un momento particolare, e non solo il soggetto ritratto. Avverto
una fitta, un dolore indefinibile a tenerla in mano e a guardarla. Mi sembra di
avvertire la tua presenza dietro di me.
Tra ciò che di più prezioso che ho trovato,
però, ci sono i tuoi biglietti. Sono quelli che mi regalavi durante le
occasioni speciali, che capitano una sola volta l’anno e che riportano le tue
parole: il mio compleanno, il nostro anniversario e, a volte, il periodo di
Natale.
Quelli ora li devo mantenere bene perché mi
dovranno durare per un po’. Del resto lo sapevo che, mettendo in ordine le mie
cose, sarei arrivato in ogni caso a te. Ed è giusto che sia così, non potrebbe
essere altrimenti.
Silvano C.©
(La
riproduzione è riservata ma non c'è nessun problema se si cita la fonte,
grazie)
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