mercoledì 4 gennaio 2017

La Luna





Stasera abbiamo guardato la Luna.
È stata una sera diversa, l’abbiamo guardata per poco, è vero, ma l’abbiamo fatto.
E la Luna era la solita di sempre, mentre si preparava a tramontare, verso ovest.
Ho pensato che dovesse essere vero quanto ho letto in una frase che spiegava come l’amore potesse essere una forza in grado di far mutare pur rimanendo magari indifferente, uguale a sé stessa, come il Dio aristotelico.
Serviva la tua presenza per rendere possibile tutto questo, e la tua presenza la ritrovo, appena mi sposto leggermente oltre il solito sentiero, o quando rinnovo abitudini, o scopro un pensiero, o mi ritrovo ad usare una tua parola.

Sembra che molti sentano il bisogno di dirmi come fare, ed io ascolto, lo faccio sempre. A volte sono io stesso che stimolo o richiedo un consiglio, ma poi, sono sincero, ogni suggerimento che ricevo non mi interessa. Ascolto educatamente, a volte annuisco, ma non riesco a farmi convincere. Non ricevo la soluzione. E allora si parla d’altro, è meglio così.

Con gli altri, in fondo, è preferibile essere una maschera. Solo tu sai come mi hai mutato, come ero e come sono. Ad ascoltare troppo mi perdo, rischio di tornare indietro nel tempo, ed è la sola cosa che, decisamente, non mi interessa fare. Voi che mi foste amici, ora, e non per colpa vostra, mi dite come dovrei essere, mi dite come vorreste il mio mondo. Solo che non lo conoscete, o non lo conoscete più. Mi sono allontanato da quello che ero, pur restando sempre io, e quelle stagioni sono finite.

Non rinnego nulla di quello che fui, tu lo sai, perché ogni cosa che è stata la porto con me, ma non mi lascio convincere ad essere diverso da come mi vedi tu. Ed io intendo andare avanti, con te, anche se ancora non so bene verso quale direzione andrò domani. Non so se andrò diritto senza girarmi o se invece cambierò qualche cosa, magari poco a poco, come mi sembra verosimile. Certo non intendo seguire i modelli suggeriti da altri.

Domani sera guarderò ancora la Luna, e forse capirò meglio.


                                                                                                                          Silvano C.©  
 (La riproduzione è riservata ma non c'è nessun problema se si cita la fonte, grazie)

1 commento:

  1. Anche io penso che tu debba fare quello che senti.Noi siamo abituati a muoverci con il nostro istinto o la nostra ragione e alcune cose,specie quelle più sconosciute e difficili da accettare,dobbiamo elaborarle,ma a nostro modo. Sbaglieremo ancora,oppure riusciremo ad aggiustare e modificare al meglio un percorso che non volevamo fare,ma resteremo quello che siamo interiormente,un segno,una traccia,una memoria,un riferimento costante per chi ci ha scelto e amato in questa vita e continuerà a farlo in un’altra..
    Stai parlando a Lei guardando la Luna;entrambe ti conoscono,ti ascoltano e sanno dove trovarti,sempre..

    Ciao,
    Cinzia.

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