Sono un animale diurno, da pieno sole, anche l’impietoso sole del primo pomeriggio estivo, lo sai. La notte, che pure mi affascina per tanti motivi, devo dedicarla al sonno. Nelle rare occasioni di viaggi notturni ho sempre rischiato di addormentarmi, se guidavo, ed ho avuto fortuna se non mi è successo. Ricordo ancora con nostalgia le sere di Riva del Garda quando, dopo cena, ci capitava di andare a conferenze o incontri. Quasi sempre rischiavo di appisolarmi, con ovvie pessime figure. a Rovereto, dopo alcuni anni di abbonamento al Teatro Zandonai, decidemmo di smettere malgrado il desiderio di continuare fosse forte. Una volta, in loggione, mi addormentai di brutto appoggiando il viso al velluto rosso del parapetto. Quando mi alzai la guancia si era arrossata quasi come il velluto, e allora capii che dovevo smettere, che una stagione della mia vita era conclusa. Avevo iniziato a Ferrara ad andare a teatro, e per vari anni fui io ad organizzare tra gli amici uscite per concerti, balletti e prosa nell’intera provincia e in quelle vicine. Io e te poi continuammo per molto tempo, sino ad essere costretti a fare i conti con le alzate mattutine che non accettavano le ore piccole della notte. Per anni così sono stato mattiniero, tu un po' meno, e il mio essere diurno si è sedimentato. Della notte ammiro il mistero solo perché lo conosco poco. Durante la notte sogno, mi immergo nelle vite che ho vissuto solo lateralmente, non veramente. Di notte, quando posso, sogno te. Ciao, Viz.
Silvano C.©
(La riproduzione è riservata ma non c'è nessun problema se si cita la fonte, grazie)
Nessun commento:
Posta un commento
I commenti offensivi o spam saranno cancellati. Grazie della comprensione.