Ci credono tutti. Anche gli scettici e induriti dalle esperienze di una lunga vita ci cascano. La debolezza che si nasconde dentro ogni persona forte riesce ad emergere quando alcune difese vengono incrinate da attacchi micidiali, definiti cause destabilizzanti e traumatiche. Gli esempi di queste situazioni non sono tantissimi, e sono tipici. Il trasloco, la perdita del lavoro, il pensionamento, il matrimonio e la separazione, il lutto e la perdita, e pochi altri. Sono alcuni passaggi fondamentali della vita. Ognuno poi li elabora a livello personale, e non per tutti hanno gli stessi effetti, ma quasi sempre ad accompagnare questi momenti arrivano le belle parole.
Adesso inizi una nuova vita. Sei una persona importante, e ci lascerai sempre un bel ricordo. Vieni a trovarci quando vuoi, qui per te è sempre aperto. Adesso farete esperienze che aspettavate da una vita. Ha dato tutto, ed ha vinto. E così via…
Non è vero nulla. Quelle sono parole di circostanza. Tutti ci sentiamo in dovere, o diritto, di pronunciarle. Forse ci crediamo sinceramente. Desideriamo consolare, sostenere, lo facciamo per far bene. In parte mentiamo per non ferire.
La realtà è che quasi sempre a quelle parole non c’è seguito, perché non è vero che certe porte restano sempre aperte o che il ricordo rimane indelebile. Se appena si tenta di farlo subito si alzano barriere di fumo che nascondono e in parte rimuovono; a nessuno fa piacere ricordare il dolore. Meglio richiamare momenti piacevoli vissuti assieme, o puntare sulla vita futura, cioè guardare avanti come un mezzo corazzato che passa sopra ogni barriera umana.
Tu ricordi certamente le belle parole alle quali mi riferisco.
Silvano C.©
(La riproduzione è riservata ma non c'è nessun
problema se si cita la fonte, grazie)
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