L’uomo non ha
inventato nulla che già la natura non avesse posto da millenni alla sua
attenzione, e se per un lunghissimo tempo a nessuno è mai venuto in mente come
nuotare più velocemente, come scavare diversamente un buco o come ottenere
frutti di sapore migliore la colpa non è della mancanza di esempi ma del fatto
che i nostri antenati non li hanno visti pur avendoli davanti, ogni giorno.
E non abbiamo
inventato neppure l’obsolescenza, quella inevitabile dovuta al progredire della
tecnologia e quella evitabile che vuole far morire una lavatrice dopo pochi
anni perché altrimenti le industrie non potrebbero venderne di nuove.
Due sole riflessioni,
su questo, prima di andare avanti. La prima è che il tempo delle carrozze a
cavalli è finito, e non perché le carrozze fossero di pessima qualità o
costruite male. La seconda è una storia che mi raccontava mio padre di un
fantomatico costruttore di pettini talmente bravo che i suoi pettini erano
indistruttibili e che, dopo aver avuto un grosso successo per alcuni anni, finì
per andare in rovina senza clienti e ridotto alla fame.
Ma ritorno alla
nostra obsolescenza, quella che ci porta ad ammalarci e a morire entro e
non oltre una certa data. Per tutti diversa. Per tutti innata. Ereditaria. Noi
possiamo trattare bene la nostra macchina e farla durare qualche anno di più, conducendo
una vita sana, con una buona alimentazione ed il giusto moto. Ma possiamo pure trattarla
male, e morire un po' prima del nostro tempo. Oppure possono capitarci
incidenti, ed allora tutte le precauzioni che abbiamo avuto nell’evitare alcol
e grassi si rivelano inutili se una tegola che ci cade in testa mentre passeggiamo
con prudenza sul marciapiede evitando di camminare in mezzo al traffico.
Ho visto con tristezza un grande uomo invecchiare prematuramente
rispetto ad un altro, con tutti i segni impietosi degli anni. Il tempo non lo
reggiamo allo stesso modo. Per qualcuno la dote è minore di quella assegnata
agli altri, oppure maggiore, e senza che nessuno ne abbia merito o colpa. Forse
però alcune cose potevano andare diversamente Viz. Ne sono convinto, anche se mi dicono di non
pensarci, di non recriminare né accusare, di guardare avanti e non sperare di
cambiare quello che è stato.
Silvano C.©
(La riproduzione è riservata ma non c'è nessun
problema se si cita la fonte, grazie)
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