giovedì 5 novembre 2020

Obsolescenza umana programmata

L’uomo non ha inventato nulla che già la natura non avesse posto da millenni alla sua attenzione, e se per un lunghissimo tempo a nessuno è mai venuto in mente come nuotare più velocemente, come scavare diversamente un buco o come ottenere frutti di sapore migliore la colpa non è della mancanza di esempi ma del fatto che i nostri antenati non li hanno visti pur avendoli davanti, ogni giorno.

E non abbiamo inventato neppure l’obsolescenza, quella inevitabile dovuta al progredire della tecnologia e quella evitabile che vuole far morire una lavatrice dopo pochi anni perché altrimenti le industrie non potrebbero venderne di nuove.

Due sole riflessioni, su questo, prima di andare avanti. La prima è che il tempo delle carrozze a cavalli è finito, e non perché le carrozze fossero di pessima qualità o costruite male. La seconda è una storia che mi raccontava mio padre di un fantomatico costruttore di pettini talmente bravo che i suoi pettini erano indistruttibili e che, dopo aver avuto un grosso successo per alcuni anni, finì per andare in rovina senza clienti e ridotto alla fame.

Ma ritorno alla nostra obsolescenza, quella che ci porta ad ammalarci e a morire entro e non oltre una certa data. Per tutti diversa. Per tutti innata. Ereditaria. Noi possiamo trattare bene la nostra macchina e farla durare qualche anno di più, conducendo una vita sana, con una buona alimentazione ed il giusto moto. Ma possiamo pure trattarla male, e morire un po' prima del nostro tempo. Oppure possono capitarci incidenti, ed allora tutte le precauzioni che abbiamo avuto nell’evitare alcol e grassi si rivelano inutili se una tegola che ci cade in testa mentre passeggiamo con prudenza sul marciapiede evitando di camminare in mezzo al traffico.

Ho visto con tristezza un grande uomo invecchiare prematuramente rispetto ad un altro, con tutti i segni impietosi degli anni. Il tempo non lo reggiamo allo stesso modo. Per qualcuno la dote è minore di quella assegnata agli altri, oppure maggiore, e senza che nessuno ne abbia merito o colpa. Forse però alcune cose potevano andare diversamente Viz. Ne sono convinto, anche se mi dicono di non pensarci, di non recriminare né accusare, di guardare avanti e non sperare di cambiare quello che è stato.

                                                                          Silvano C.©   


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