domenica 1 novembre 2020

La villa sui colli


Nella ricerca di un appartamento in affitto capitò loro di vedere case diverse, non troppe, prima di trovare la soluzione accettabile. Una delle visite che fecero fu in una villa sui colli, una posizione fantastica. Si nota da tutta la città per la sua facciata caratteristica e per il verde che la circonda, sembra non essere cambiata da allora. Quella è la zona della borghesia bene, mai toccata dalla speculazione edilizia popolare pensata per i comuni mortali o per i ceti, diciamo, meno abbienti.

Per farla breve arrivarono al cancello della villa dopo aver fissato l’appuntamento telefonicamente. Vennero invitati a parcheggiare l’auto in un punto preciso del cortile sul retro, e vennero accompagnati alla porta laterale dalla quale partiva la scala che saliva all’ultimo piano, mansardato e con le finestre basse, a livello di ginocchia o poco più. Quella bellissima vista su tutta la valle, che sarebbe stata possibile da una finestra ad altezza umana, in quell’appartamento non era possibile se non stendendosi a terra oppure trasformandosi in gatto o in cane. L’interno era comunque dignitoso, curato e arredato di ogni cosa. L’affitto chiesto non era basso, ma forse avrebbe anche potuto essere accettabile. La prima cosa che li colpì fu quando venne loro spiegato che il giardino anteriore della villa, quello che dalla mansarda, abbassandosi, si poteva appena vedere dall’alto, per loro non era accessibile. Un altro particolare non secondario di quell’appartamento era che il riscaldamento era indipendente ma a gasolio e che il rifornimento andava effettuato direttamente dall’inquilino, stabilendo a priori un consumo stimato in modo da non far entrare troppe volte l’autobotte nel cortile posteriore, e non disturbare così i signori proprietari dei piani nobili sottostanti.

Si guardarono vagamente stupiti e fecero vari sorrisi di circostanza alla persona che stava dando loro le istruzioni per l’uso una volta che avessero concordato le condizioni e preso possesso temporaneo di quell’alloggio da servitù nella villa signorile, con obbligo di non disturbare, di non farsi vedere e di pagare senza rompere. Appena varcato il cancello con l’auto uscendo dal cortile e iniziando a scendere verso il centro città mandarono entrambi cordialmente a cagare quei ricchi puzzoni che però avevano bisogno dei soldi di inquilini consapevoli che ognuno deve stare al suo posto nella scala sociale.

È avvenuto più o meno così, Viz. Credo che ancora adesso, potendo, li manderemmo entrambi cordialmente a cagare.

                                                                          Silvano C.©   


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